Nel corso della storia, la musica ha subito trasformazioni radicali grazie all’avanzamento tecnologico. Dall’invenzione dello spartito alla nascita dei sintetizzatori elettronici, ogni innovazione ha ridefinito il modo in cui creiamo e fruiamo la musica. Oggi, l’intelligenza artificiale (AI) sta aprendo nuove frontiere, proponendo un futuro in cui la musica diventa un’esperienza interattiva e coinvolgente, simile a quella offerta dai videogiochi.
Mikey Shulman, CEO di Suno, una piattaforma di creazione musicale basata su AI, ha recentemente dichiarato che la musica del futuro dovrebbe essere più simile a un videogioco. Secondo Shulman, l’AI trasformerà il nostro rapporto con la musica, rendendolo più partecipativo e coinvolgente. “Non stiamo creando musica; stiamo creando musicisti”, ha affermato, sottolineando come l’AI possa democratizzare la creazione musicale, permettendo a chiunque di partecipare attivamente al processo creativo.
Diversi artisti di fama mondiale hanno abbracciato l’uso dell’AI nella musica. Il produttore musicale indiano Anirudh Ravichander ha utilizzato l’AI per ricreare la voce del defunto cantante Malaysia Vasudevan nella canzone ‘Manasilaayo’. Allo stesso modo, il leggendario Paul McCartney ha impiegato l’AI per comporre una canzone a partire da un demo del compianto John Lennon, ottenendo una nomination ai Grammy Awards. Queste collaborazioni evidenziano come l’AI possa fungere da ponte tra passato e presente, permettendo agli artisti di esplorare nuove dimensioni creative.
L’AI offre anche la possibilità di una co-creazione musicale tra artisti e fan. Shulman immagina un futuro in cui gli artisti possano collaborare con i loro ascoltatori nella generazione di musica, creando un’esperienza più intima e coinvolgente. Questa interazione potrebbe avvenire attraverso piattaforme che permettono agli utenti di generare tracce ispirate allo stile di un artista, promuovendo una connessione più profonda tra creatore e pubblico.