Amazon Music ha recentemente ampliato la sua collaborazione con Universal Music Group (UMG) per affrontare la crescente sfida dei contenuti generati artificialmente che imitano illegalmente le voci degli artisti. Questo sforzo congiunto mira a proteggere i diritti degli artisti e a prevenire frodi e attribuzioni errate nel panorama musicale digitale.
La partnership si concentrerà sull’innovazione in settori come gli audiolibri, la programmazione visiva e un maggiore investimento in contenuti livestream. Inoltre, entrambe le aziende hanno espresso l’intenzione di sviluppare strumenti efficaci per combattere la musica generata artificialmente che replica le voci degli artisti senza autorizzazione.
Steve Boom, vicepresidente di Audio, Twitch e Games per Amazon, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di ampliare la nostra relazione con UMG, che ci permetterà di collaborare su nuovi modi significativi per gli artisti di approfondire il loro coinvolgimento con i fan in tutto il mondo, lavorando insieme per proteggere il lavoro di artisti, autori e editori”.
UMG, la più grande etichetta discografica al mondo, fa parte delle “big three” insieme a Sony e Warner Music Group. Negli ultimi mesi, le etichette discografiche hanno intrapreso azioni significative per contrastare la minaccia della musica generata dall’intelligenza artificiale. La Recording Industry Association of America, insieme a Sony e UMG, ha presentato cause legali contro strumenti di generazione musicale basati sull’IA, come Suno e Audio, accusandoli di produrre musica che simula le voci di artisti noti come Bruce Springsteen, Abba, Michael Jackson e Mariah Carey.
Inoltre, Sony Music ha recentemente inviato avvertimenti a oltre 700 sviluppatori di intelligenza artificiale, tra cui OpenAI e Google, vietando l’uso della loro musica per scopi di addestramento senza consenso.
Parallelamente, YouTube ha annunciato iniziative per affrontare i contenuti generati artificialmente sulla sua piattaforma. Ha stretto una partnership con la Creative Artists Agency (CAA) per fornire ad alcuni dei più importanti artisti l’accesso a tecnologie in grado di identificare e gestire contenuti generati dall’IA. Inoltre, YouTube ha introdotto strumenti come una tecnologia di identificazione del canto sintetico che consente agli artisti di rilevare contenuti che simulano le loro voci.
È interessante notare che Amazon ha recentemente deciso di terminare il supporto per AWS DeepComposer, precedentemente promosso come la prima tastiera al mondo abilitata al machine learning per comporre musica. L’annuncio afferma: “Dopo un’attenta considerazione, abbiamo deciso di terminare il supporto per AWS DeepComposer, a partire dal 17 settembre 2025”.