Google ha recentemente presentato i suoi nuovi telefoni, Pixel 8 e Pixel 8 Pro, nell’ambito dell’evento “Made by Google”. Molti appassionati di tecnologia notano che il nuovo telefono sembra molto simile al suo predecessore, ma nasconde alcune nuove funzionalità sorprendenti, tra cui un sensore di temperatura, una fotocamera da 48 MP e, soprattutto, l’intelligenza artificiale generativa “on-device”.
Questo telefono è alimentato da un chip chiamato Tensor G3, che rappresenta una versione leggermente modificata del chipset Exynos a 4 nm di Samsung. Il Tensor G3 è stato appositamente progettato per supportare una nuova forma di intelligenza artificiale generativa che si prevede rivoluzionerà l’utilizzo dei nostri smartphone.
A differenza delle tipiche intelligenze artificiali generative, che si affidano a risorse esterne come server cloud, questa nuova intelligenza artificiale generativa “on-device” sfrutta le potenzialità già presenti nel dispositivo stesso. Ciò significa che avrà accesso ai dati dell’utente, come foto, ricerche di ristoranti, schemi di guida e messaggi, e potrà generare soluzioni personalizzate, superando le risposte generiche fornite dalle intelligenze artificiali basate su cloud, come ChatGPT.
Un’altra caratteristica innovativa è la capacità di funzionare completamente offline, senza necessità di connessione a Internet. Tutto ciò di cui ha bisogno è memorizzato direttamente sul telefono. Questo ridurrà notevolmente i problemi di latenza, poiché non sarà necessario attendere una connessione a un server remoto.
Molte aziende stanno abbracciando l’intelligenza artificiale generativa per aumentare la produttività, stimolare la creatività e risparmiare tempo. Google ha già introdotto funzionalità abilitate dall’intelligenza artificiale per YouTube e sta costantemente migliorando Bard per conquistare il mercato dei ChatBot. Ora l’attenzione si concentra su Pixel.
Pixel 8 di Google sarà il primo telefono a sfruttare appieno questa tecnologia di intelligenza artificiale generativa “on-device”. Il chip Tensor G3 è stato progettato appositamente per accelerare il lavoro dell’intelligenza artificiale. Secondo Rick Osterloh, vicepresidente senior di dispositivi e servizi di Google, il chip può eseguire versioni “distillate” di intelligenza artificiale generativa su testi e immagini.
Osterloh ha dichiarato all’evento di lancio: “Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con i nostri team di ricerca di Google per sfruttare i modelli di base più avanzati e distillarli in una versione sufficientemente efficiente da poter essere eseguita sul nostro Pixel di punta”.
L’intelligenza artificiale basata su Pixel 8 alimenta risposte intelligenti sulla tastiera di Google, utilizzando dati già presenti sul dispositivo per analizzare il modo in cui l’utente solitamente risponde ai messaggi. Inoltre, grazie alla Gen AI, la “Gomma magica” di Google è stata potenziata per generare nuovi pixel e migliorare lo zoom delle immagini in modo intelligente. Gli utenti possono ora sfruttare questa potenza per riassumere registrazioni audio ed evidenziare punti chiave.
Il chip Tensor G3 consente al telefono di eseguire il doppio del lavoro di machine learning direttamente sul dispositivo. Google ha sottolineato che l’intelligenza artificiale su Pixel 8 è 10 volte più complessa rispetto a quella su Pixel 6.
Mentre Google sta spingendo l’intelligenza artificiale generativa, altri colossi tecnologici, come Microsoft e Apple, stanno seguendo la stessa direzione. Apple, ad esempio, ha integrato il “Neural Engine” nei suoi nuovi dispositivi, accelerando le operazioni legate all’intelligenza artificiale. Questo settore dell’IA generativa è destinato a diventare sempre più competitivo, poiché le aziende cercano di rimanere all’avanguardia nell’utilizzo di queste potenti funzionalità.