Nel settore tecnologico attuale, dove i nomi dei CEO e dei fondatori dominano spesso le cronache, esiste una figura che sta ridefinendo silenziosamente il futuro di Google dall’interno. Josh Woodward, vicepresidente di Google e attuale responsabile dell’app Gemini e di Google Labs, è diventato il motore immobile di una trasformazione che ha riportato l’azienda di Mountain View al centro della competizione globale sull’intelligenza artificiale. Nonostante non sia ancora una celebrità pubblica nel senso tradizionale del termine, la sua influenza all’interno dell’azienda è tale che il suo nome è diventato sinonimo di velocità, innovazione e pragmatismo operativo.
La carriera di Woodward in Google ha radici profonde, iniziata nel lontano 2009 con uno stage nel product marketing. Da allora, la sua ascesa è stata costante, ma è negli ultimi otto mesi che il suo ruolo ha assunto una rilevanza critica. Nominato capo delle app Gemini lo scorso aprile, Woodward ha ereditato una situazione complessa: Google stava attraversando un momento di incertezza, con il prezzo delle azioni in calo e il timore diffuso che l’azienda stesse perdendo il suo storico primato come porta d’accesso principale alle informazioni su internet. Sotto la sua guida, questa percezione è mutata radicalmente, trasformando quello che era considerato un ritardo strategico in una rincorsa travolgente.
Il momento di svolta che ha segnato questa nuova fase è arrivato nel mese di agosto, con il lancio della funzionalità di generazione di immagini nota come “Nano Banana”. Questo strumento ha scatenato una risposta talmente massiccia da parte degli utenti da mettere a dura prova le infrastrutture stesse di Google, portando l’azienda a parlare scherzosamente di una sorta di “fusione” delle proprie unità di calcolo. Il successo non è stato solo mediatico ma anche numerico: entro la fine di settembre, l’app Gemini aveva accumulato oltre cinque miliardi di immagini generate e aveva scalato le classifiche dell’App Store di Apple, superando persino ChatGPT in termini di download.
I numeri che descrivono questa crescita sono impressionanti e testimoniano un cambiamento profondo nelle abitudini degli utenti. In pochi mesi, la base di utenti attivi mensili è quasi raddoppiata, passando dai 350 milioni di marzo ai 650 milioni di ottobre. A questo si aggiunge l’impatto di strumenti come AI Overview, che sintetizza i risultati di ricerca e che oggi conta circa due miliardi di utenti mensili. Questa espansione è stata sostenuta da un investimento infrastrutturale senza precedenti, con spese in conto capitale che hanno raggiunto i 93 miliardi di dollari nel 2025, un segnale inequivocabile della determinazione di Google nel voler dominare il settore.
Al di là delle cifre, ciò che rende Woodward una figura chiave è la sua capacità di abbattere le barriere burocratiche tipiche di una grande azienda. Conosciuto per il suo stile di gestione dinamico, ha introdotto sistemi innovativi per accelerare lo sviluppo, come il metodo che permette ai dipendenti di segnalare e risolvere immediatamente gli ostacoli operativi o il processo dedicato all’eliminazione dei piccoli difetti del prodotto basato sul feedback diretto degli utenti. Woodward non si limita a dirigere dall’alto, ma interagisce spesso personalmente su piattaforme come Reddit e X per rispondere ai reclami e condividere i miglioramenti, un approccio che ha portato lo stesso CEO Sundar Pichai a lodare pubblicamente la velocità e la qualità dei lanci avvenuti sotto la sua supervisione.
L’eredità di Woodward include anche il successo di NotebookLM, nato come un progetto sperimentale e diventato in breve tempo una delle applicazioni di intelligenza artificiale più apprezzate per la sua capacità di riorganizzare e sintetizzare le informazioni personali degli utenti. Questo spirito innovativo, unito a una personalità descritta dai colleghi come gentile e imperturbabile anche sotto pressione, ha portato alcuni osservatori e veterani dell’azienda a ipotizzare per lui un futuro ancora più ambizioso, vedendolo come un potenziale candidato alla guida dell’intera compagnia negli anni a venire.
Mentre ci si avvicina al 2026, la sfida per Woodward e il suo team rimane alta. La competizione con OpenAI e altri giganti del settore non accenna a diminuire, e l’obiettivo principale resta quello di mantenere gli utenti saldamente ancorati all’ecosistema di Google attraverso esperienze sempre più integrate e intelligenti. Tuttavia, la trasformazione operata in questi mesi suggerisce che, grazie a questa nuova visione più agile e orientata al prodotto, l’azienda sia oggi più pronta che mai a definire le regole del gioco nel prossimo capitolo della tecnologia mondiale.
