Natalie Porter, una socialite newyorkese degli anni ’30, è stata presentata al Met Gala indossando l’abito da sposa in raso “Mermaid Bride”. Il Wall Street Journal e Vogue hanno mostrato l’abito e installato il chatbot Persona di OpenAI, che ha imparato a conoscere Porter. I visitatori potevano porre domande sulla sua vita e sui suoi abiti, o chattare con il portiere tramite SMS utilizzando un codice QR.
La mostra ha incluso un punto culminante: l’abito “Sposa Sirena” disegnato da Carat Sauer nel 1931. Questo abito, larghissimo (4,3 m) e lungo (3,6 m), presenta una forma a ventaglio che si apre come una cascata.
Mira Murati, CTO di OpenAI, ha commentato: “Non abbiamo mai fatto nulla di simile prima. L’intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per trasformare le nostre relazioni attraverso la conoscenza e la creatività”.
OpenAI sta cercando di collaborare con vari settori, incluso l’intrattenimento, con partnership come Sora.
Andrew Bolton, curatore senior della Met Costume Foundation, ha detto: “Di solito gli oggetti nelle mostre sono statici. Vogliamo sfruttare l’intelligenza artificiale per coinvolgere attivamente il pubblico. Il tema di quest’anno è dare vita agli abiti attraverso esperienze sensoriali”.
L’uso dell’intelligenza artificiale generativa nelle mostre sta diventando sempre più comune. Ad esempio, il Museo Dali in Florida ha introdotto la creazione di immagini AI “Dali”, e il Museo d’Orsay a Parigi ha implementato il chatbot AI di Van Gogh l’anno scorso.