Meta è stato pubblicizzato come uno dei principali sostenitori dell’open source e ha ottenuto un grande successo con il modello LLaMa. Di recente, hanno annunciato una collaborazione con Microsoft per il rilascio di Llama 2, un modello che viene presentato come “open source” per uso commerciale.
La notizia ha suscitato un’enorme discussione nell’ecosistema dell’IA riguardo alla strategia di Meta nel costruire una comunità open source, mentre altre aziende, come OpenAI, continuano a mantenere chiusa la loro tecnologia.
Tuttavia, un’analisi più approfondita ha rivelato che la situazione non è così chiara come sembra. A differenza di un vero modello open source, Llama 2 presenta restrizioni significative. Secondo la licenza commerciale, le aziende con una base di utenti mensile attiva di 700 milioni o più devono richiedere un accesso specifico per utilizzare il modello. Questo significa che Meta ha il diritto di decidere se concedere o meno l’accesso a Llama 2 a determinate aziende.
Inoltre, l’Open Source Initiative (OSI) ha chiarito che l’accordo di licenza Llama 2 non rispecchia la vera definizione di open source e ha sollevato dubbi sulle reali intenzioni di Meta riguardo alla condivisione della tecnologia.
Questo atteggiamento potrebbe avere gravi implicazioni per altre aziende e piattaforme che desiderano utilizzare Llama 2 per sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale generativa. Mentre alcune aziende potrebbero essere accettate da Meta, altre potrebbero ricevere un rifiuto. Questo potrebbe rallentare il progresso dell’innovazione e rendere più difficile per gli sviluppatori accedere a tecnologie avanzate.
Sembra anche che Meta abbia fatto una mossa astuta nel rilasciare Llama 2 insieme a Microsoft. Mentre Meta appare come un campione dell’open source, Microsoft potrebbe beneficiare esclusivamente dall’esclusiva partnership con OpenAI. Ciò garantisce che la tecnologia di OpenAI resti chiusa e disponibile solo su Azure Cloud, mantenendo così il controllo esclusivo di Microsoft su questa tecnologia.
D’altra parte, Llama 2 potrebbe essere stato addestrato sull’output del modello GPT-4, anche se ciò non è stato menzionato esplicitamente nel documento. Questa mossa potrebbe rendere Llama 2 dipendente dalla tecnologia di OpenAI, garantendo così il controllo di Meta sull’innovazione futura.
Inoltre, il fatto che Meta abbia un numero maggiore di contributi open source rispetto a molte altre grandi tecnologie è stato notato. Tuttavia, questo potrebbe essere il risultato di una spinta da parte di Microsoft per presentarsi come campione dell’open source.
In sostanza, la situazione è complessa. Anche se Llama 2 sembra essere una buona notizia per molte aziende e startup che possono trarne vantaggio per sviluppare i propri modelli di intelligenza artificiale, le restrizioni imposte da Meta sollevano dubbi sulla sua vera intenzione di democratizzare l’IA generativa. Alcuni sostengono che l’approccio di Meta possa essere considerato antidemocratico o contro gli ideali dell’open source.
Il mondo dell’IA generativa sta vivendo una fase di evoluzione e cambiamento, e le mosse delle diverse aziende avranno sicuramente un impatto sul futuro di questa tecnologia. È importante seguire da vicino gli sviluppi e comprendere le conseguenze delle diverse strategie adottate dalle aziende coinvolte.