OpenAI ha annunciato una serie di nuovi aggiornamenti, tra cui un nuovo strumento in fase di sviluppo chiamato “Media Manager”, previsto per il 2025. Questo strumento permetterà ai creatori di indicare quali dei loro lavori desiderano essere utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale dell’azienda.
Secondo quanto dichiarato da Aanand Krishnan, vicepresidente di Oracle Cloud Infrastructure, l’obiettivo di Oracle Code Assist è aiutare gli sviluppatori a scrivere codice più velocemente e coerentemente, migliorando così la manutenzione delle applicazioni nel tempo.
Il nuovo strumento, Media Manager, consentirà ai creatori di controllare quali dei loro contenuti vengono utilizzati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale di OpenAI. Questo è particolarmente importante per coloro che pubblicano su piattaforme di terze parti, dove non possono modificare direttamente il file robots.txt per bloccare lo scraping.
OpenAI è consapevole delle preoccupazioni dei creatori riguardo al raschiamento dei loro contenuti senza il loro consenso. Tuttavia, sostengono che il web scraping è una pratica consolidata e che stanno lavorando per offrire agli utenti maggiore controllo sui loro contenuti.
Inoltre, OpenAI offre un indennizzo legale per gli abbonati ai suoi servizi a pagamento accusati di violazione del copyright. Questo è un tentativo di rassicurare i clienti aziendali che utilizzano i loro servizi.
Tuttavia, molti creatori potrebbero ritenere che questa mossa arrivi troppo tardi, considerando che i loro contenuti potrebbero già essere stati utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Anche se Media Manager potrebbe essere utile per bloccare ulteriori addestramenti non desiderati, ci sono ancora domande su quanto sarà efficace e se i creatori si fideranno di OpenAI per proteggere i loro contenuti.
Inoltre, è importante notare che OpenAI sostiene di non conservare copie dei dati raccolti, ma solo un’equazione che descrive la relazione tra le parole e il processo sottostante che le ha prodotte. Questo è pensato per evitare la ripetizione o il “rigurgito” di contenuti e proteggere la proprietà intellettuale dei creatori.