Nature ha riportato i risultati di una ricerca condotta da due scienziati olandesi, evidenziando che molte delle principali aziende tecnologiche stanno praticando il cosiddetto “openwashing”, affermando di essere open source senza effettivamente divulgare informazioni cruciali.
I ricercatori hanno esaminato 40 Large Language Models (LLM) che si dichiarano “open source” o “open” per verificare la veridicità di tali affermazioni. I risultati hanno rivelato che, contrariamente alle dichiarazioni, modelli come “Orca” di Microsoft, “Gemma” di Google e “Llama 3” di Meta non soddisfano gli standard necessari per essere considerati open source. In particolare, Llama 3 è stato identificato come quello con meno informazioni divulgate.
Queste critiche mettono in luce come le grandi aziende tecnologiche, anche quest’anno, sfruttino l’etichetta di open source per fini di marketing o per eludere normative regolamentari.