In una recente intervista, Aravind Srinivas, CEO di Perplexity AI, ha paragonato la sua azienda ai social media come Twitter e Threads, sottolineando come queste piattaforme offrano un mix di notizie e “dramma umano”. Srinivas ha affermato che l’obiettivo di Perplexity AI è soddisfare la curiosità umana senza il rumore e il dramma dei social media.
Inizialmente, Perplexity AI utilizzava i dati di Twitter, ma dopo l’acquisizione di Elon Musk e le restrizioni sull’accesso alle API, l’azienda si è concentrata sulla ricerca web tradizionale.
Srinivas ha spiegato che Perplexity AI mira a cambiare il modo in cui le persone scoprono la conoscenza, offrendo la possibilità di porre domande più profonde rispetto a Google Search. L’azienda si considera un motore di “scoperta della conoscenza”, che può essere soddisfatta attraverso chatbot, bot di risposta o persino l’utilizzo della voce.
Perplexity AI ha recentemente lanciato una nuova funzionalità chiamata Pages, che consente agli utenti di creare, organizzare e condividere informazioni in modo semplice e intuitivo. Gli utenti possono porre domande e ottenere immediatamente articoli ben strutturati e formattati, che possono poi essere condivisi con il pubblico.
L’azienda utilizza la tecnica RAG (Retrieval-Augmented Generation) per estrarre dati da Internet e ha creato un proprio crawler per indicizzare i siti web. Tuttavia, Perplexity AI è stata accusata di copiare direttamente contenuti da altri siti, un problema che l’azienda sta cercando di risolvere.
Srinivas ha anche accennato ai futuri prodotti dell’azienda, che potrebbero eliminare la necessità per gli utenti di formulare domande in modo preciso. L’obiettivo è creare prodotti che anticipino le esigenze degli utenti e forniscano risposte anche senza una richiesta esplicita.