OpenAI ha recentemente attirato l’attenzione della comunità tecnologica, dei media e delle arti con il lancio di Sora, un nuovo modello di intelligenza artificiale capace di creare video realistici, fluidi e ad alta risoluzione fino a 60 secondi per clip. Sebbene la tecnologia sia ancora riservata a un gruppo selezionato, alcuni utenti privilegiati hanno già iniziato a sperimentarla.
Uno di questi utenti è il regista Paul Trillo, che ha utilizzato Sora per creare quello che è stato definito il “primo video musicale ufficiale” realizzato con l’intelligenza artificiale di OpenAI. Il video accompagna la canzone “The Hardest Part” del musicista indie Washed Out ed è caratterizzato da una serie di scatti rapidi e collegati con zoom attraverso diverse scene, creando l’illusione di uno zoom continuo.
Trillo ha condiviso che il video è stato composto da 55 clip separate generate da Sora su un totale di 700, unite insieme in Adobe Premiere. Nel frattempo, Adobe sta lavorando per integrare Sora e altri modelli di intelligenza artificiale di terze parti nel suo software Premiere Pro, ma non ci sono ancora date precise per questa integrazione.
La potenzialità di Sora nell’ambito della creazione di contenuti multimediali con intelligenza artificiale è evidente in questo esempio, dimostrando il suo impatto nel campo della musica e dei video. Tuttavia, c’è anche un dibattito in corso riguardo all’etica e alla legalità di queste tecnologie, con alcuni che criticano OpenAI per potenziali violazioni di copyright e mancanza di consenso da parte degli artisti umani.