Durante la sua conferenza all’Università di Oxford, Geoffrey Hinton, uno dei tre padrini dell’intelligenza artificiale, ha dichiarato che i modelli digitali sono già vicini a essere altrettanto buoni quanto i cervelli e che alla fine diventeranno persino migliori dei cervelli.
Ha spiegato che un grande modello linguistico ha trilioni di pesi, il che significa che anche utilizzandone solo il 10%, ci sarebbero ancora 10 trilioni di pesi. Questo rende il modello molto più informato rispetto agli esseri umani, in parte grazie alla vasta quantità di dati che ha elaborato e ai suoi algoritmi di apprendimento avanzati.
Inoltre, Hinton ha osservato che gli esseri umani non sono ottimizzati per accumulare molte esperienze, poiché vivono solo per circa un miliardo di secondi e non imparano molto dopo i 30 anni. Il nostro cervello è progettato per funzionare con un numero limitato di esperienze, a differenza dei modelli digitali che possono assimilare un’enorme quantità di dati.
Recentemente, Elon Musk ha condiviso un video tratto dal podcast di Joe Rogan, in cui Ray Kurzweil prevedeva che entro il 2029 l’intelligenza artificiale sarebbe stata più intelligente di qualsiasi singolo essere umano. Musk ha sottolineato che l’intelligenza artificiale potrebbe superare la conoscenza umana già l’anno successivo, e entro il 2029 potrebbe essere più intelligente di tutti gli esseri umani messi insieme.
Kurzweil ha aggiunto che la gente spesso sottovaluta la velocità con cui la tecnologia avanza, sottolineando che raddoppia ogni quattordici anni, non solo del 2% annuo come comunemente si pensa. Ha anche evidenziato l’enorme aumento nella velocità di calcolo dei computer, passando da 0,00007 calcoli al secondo nel 1939 a 35 miliardi di calcoli al secondo oggi.
Hinton, che ha recentemente lasciato Google, ha anche discusso delle minacce legate all’intelligenza artificiale, paragonandole alla creazione della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale. Ha avvertito dei pericoli associati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale orientata al profitto, che potrebbe portare a contenuti generati dall’intelligenza artificiale in grado di superare quelli prodotti dagli esseri umani, mettendo a repentaglio la nostra sopravvivenza.