I video deepfake prodotti con autorizzazione possono essere riconosciuti come copyright? Sebbene lo United States Copyright Office (USCO) non riconosca il copyright dei dipinti disegnati con intelligenza artificiale (AI), una società di produzione di video deepfake ha recentemente richiesto la registrazione del copyright con un video deepfake prodotto con il permesso, e il risultato è deludente.

L’USCO ha pubblicato le linee guida che formalizzano la sua posizione secondo cui il copyright dipende dalla “quantità” di creatività umana messa in un’opera e che i risultati creati dai sistemi di intelligenza artificiale generativa probabilmente non sono inclusi in esso.

TechCrunch ha riferito che Metaphysics, uno specialista di deepfake, ha richiesto la registrazione del copyright presso l’USCO per “somiglianze AI” e “dati biometrici”.

Secondo le linee guida, anche i deepfake prodotti con autorizzazione sono realizzati utilizzando la tecnologia AI, quindi è difficile riconoscere il copyright. Tuttavia, proteggere i risultati di deepfake autorizzati al fine di rispondere a deepfake illegali realizzati senza consenso è un diverso livello di problema.

Se questo viene riconosciuto, è certo che in futuro ci sarà una marea di richieste simili, oltre a polemiche sulla quantità di creatività, che è la base per il riconoscimento del copyright. TechCrunch ha affermato che il caso dimostra che i confini tra realtà e output di intelligenza artificiale generativa sono sempre più sfocati.

In effetti, nei film recenti, la tecnologia deepfake viene sempre più utilizzata per il trucco degli attori, in particolare il trucco legato all’età. Metaphysics ha anche sviluppato tecnologie correlate dal 2018 ed è diventata famosa per il suo canale Twitter ufficiale (@DeepTomCruise) con attori famosi tra cui Tom Cruise. In particolare, di recente, è emersa come società rappresentativa di tecnologia di compositing a Hollywood firmando contratti con grandi compagnie e agenzie cinematografiche.

Graham, CEO di Metaphysics, ha dichiarato: “Ciò che l’IA cambia è il risultato dell’addestramento dei propri set di dati biometrici e non ci sono standard chiari per questo nelle leggi e nei regolamenti attuali”. Spero che le discussioni che possono proteggere la privacy avanzeranno”.

Di Fantasy