È ampiamente noto che ChatGPT ha un limite significativo: la mancanza di informazioni aggiornate oltre settembre 2021. Gli utenti si sono spesso lamentati di questa mancanza, trovando frustrante che un software con un enorme potenziale per la creazione di vari tipi di contenuti abbia difficoltà a fornire fatti recenti. Ci sono stati casi in cui ChatGPT ha fornito informazioni imprecise, creando un’esperienza spiacevole per gli utenti.
OpenAI ha riconosciuto questo problema e di recente ha fatto un passo inaspettato collaborando con Associated Press (AP). Giovedì, Associated Press e OpenAI hanno annunciato un accordo per condividere l’accesso a contenuti e tecnologie di notizie selezionati, al fine di esaminare possibili utilizzi dell’IA generativa nei prodotti di notizie e servizi.
Questa partnership tra una prestigiosa agenzia di stampa e una società di intelligenza artificiale rappresenta una delle prime collaborazioni significative di questo tipo. L’emergere di questa partnership solleva interrogativi sulla motivazione dietro questa improvvisa alleanza e la scelta dell’Associated Press come testata giornalistica partner.
In una dichiarazione congiunta, OpenAI e Associated Press hanno annunciato un accordo che prevede la concessione in licenza di una parte dell’archivio di testi di AP a OpenAI, che a sua volta metterà a disposizione dell’AP la propria tecnologia e competenza di prodotto. Questa partnership comporta vantaggi reciproci, in cui entrambe le organizzazioni sfruttano le risorse e i punti di forza reciproci.
L’obiettivo principale di questa collaborazione è utilizzare i preziosi dati ottenuti per migliorare l’efficacia delle future iterazioni di ChatGPT e di altri strumenti correlati sviluppati da OpenAI. Tuttavia, va sottolineato che questa partnership non riguarda direttamente i chatbot AI che generano contenuti, ma si concentra sull’accesso di OpenAI a una selezione accurata di contenuti di notizie e risorse tecnologiche dagli archivi dell’AP risalenti al 1985. Per rimanere rilevante, è fondamentale che OpenAI abbia accesso a notizie attuali provenienti da tutto il mondo. Integrando i dati dell’AP in ChatGPT, il software sarebbe in grado di fornire notizie in tempo reale agli utenti.
È interessante notare che, attualmente, l’AP non utilizza alcuna tecnologia di intelligenza artificiale generativa nella redazione delle notizie. Questa alleanza rappresenta quindi un esperimento per l’AP, che sta valutando come sfruttare questa nuova tecnologia nella produzione di notizie e potrebbe influenzare l’intera industria dell’informazione.
Questa collaborazione rappresenta un’evoluzione logica per l’AP, poiché l’agenzia ha integrato l’intelligenza artificiale nelle sue pratiche giornalistiche da quasi dieci anni. Questo processo è iniziato nel 2014, quando l’AP ha cominciato a utilizzare l’intelligenza artificiale per automatizzare i report sugli utili aziendali e si è esteso nel tempo ad altre aree. Queste includono la generazione di storie che forniscono anteprime e riepiloghi di eventi sportivi e l’utilizzo della tecnologia AI per agevolare l’attività di trascrizione per eventi dal vivo come conferenze stampa, che coinvolgono contenuti audio e video.
Con l’avanzamento di strumenti sempre più potenti, aumentano anche le preoccupazioni normative relative all’utilizzo responsabile e alla protezione delle informazioni personali nel campo dell’intelligenza artificiale. Giovedì, il Washington Post ha riportato che la Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti ha avviato un’indagine su OpenAI, l’azienda creatrice di ChatGPT, in seguito ad accuse di violazione delle leggi sulla protezione dei consumatori, mettendo a rischio la reputazione e i dati personali. Questa indagine mette in evidenza le crescenti preoccupazioni e le implicazioni legali legate allo sviluppo e all’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale.
Fino ad oggi, OpenAI ha raccolto dati da tutto Internet, cosa che potrebbe potenzialmente metterli in difficoltà dal punto di vista legale. Questa partnership rappresenta quindi una misura precauzionale contro eventuali limitazioni di accesso a materiale prezioso a causa di controversie legali che potrebbero mettere in pericolo la capacità di OpenAI di ottenere i contenuti necessari. In passato, ChatGPT è stato oggetto di pesanti critiche per essere stato addestrato su contenuti web senza fornire attribuzione alla fonte originale. Al contrario, i dati provenienti dall’AP vengono utilizzati apertamente da ChatGPT per rispondere alle domande degli utenti.
Kristin Heitmann, vicepresidente senior dell’AP e chief revenue officer, ha dichiarato: “Siamo lieti che OpenAI riconosca l’importanza di contenuti di notizie basati su fatti imparziali in questa tecnologia trasformativa e riconosca il valore della nostra proprietà intellettuale.” Questa dichiarazione evidenzia la comprensione reciproca tra AP e OpenAI riguardo al ruolo fondamentale di contenuti di notizie affidabili e al rispetto della proprietà intellettuale mentre navigano negli sviluppi dell’IA generativa. Con il supporto stimato dell’Associated Press, OpenAI si posiziona strategicamente per evitare complicazioni legali, beneficiando della reputazione e dell’esperienza di questa rinomata agenzia di stampa.