Google ha lanciato con entusiasmo il proprio concorso dedicato all’intelligenza artificiale generativa, in risposta al notevole successo di ChatGPT di OpenAI. La rinomata azienda di ricerca ha ora implementato testo generato da intelligenza artificiale, presentato una versione di Android ottimizzata per l’IA e reso accessibile agli utenti un chatbot chiamato Bard. Sorprendentemente, il prodotto di punta di Google, Google Assistant, che risponde a Siri e Alexa, fino a poco tempo fa non aveva beneficiato dell’intelligenza artificiale generativa.
Durante il recente lancio dell’hardware Pixel a New York, Google ha annunciato un aggiornamento dell’Assistente Google in linea con l’era ChatGPT. È stato presentato un intrigante ibrido tra Google Assistant e Bard, con capacità che vanno dall’organizzazione di una nuova vacanza al riassunto delle email e alla creazione di commenti intelligenti per le foto da condividere sui social media.
Tuttavia, dato che questa nuova esperienza di intelligenza artificiale generativa è ancora in fase embrionale, non è ancora possibile definirla chiaramente come un’app. Quando interrogati sui dettagli relativi alla sua integrazione sui dispositivi degli utenti, i rappresentanti di Google hanno fornito risposte variegate. È possibile che Google stia cercando di sincronizzare questo annuncio con il lancio dell’hardware?
L’Assistente Google ora è in grado di decifrare i contenuti visivi grazie alla sua nuova integrazione con Bard. Google Lens, una funzione di riconoscimento delle immagini già esistente accessibile tramite l’Assistente Google o l’app Google, riconoscerà opere d’arte o cercherà di vendere prodotti suggerendo link per l’acquisto quando scatti una foto e gliela invii. Al contrario, Bard sarà in grado di comprendere e interagire con le tue immagini condivise.
L’Assistente Google, arricchito dalla magia di Bard, farà uso dell’intelligenza artificiale generativa per rispondere alle domande degli utenti in formato scritto, parlato o visivo. Al momento, l’accesso è limitato a un gruppo selezionato di utenti autorizzati e funziona solo su dispositivi mobili, non su altoparlanti intelligenti. Su dispositivi Android, potrebbe apparire come un’app a schermo intero o come un overlay, simile alla versione attuale di Google Assistant. Si prevede che risiederà in una delle applicazioni iOS esistenti di Google.
Seguendo l’esempio di ChatGPT di OpenAI e Alexa di Amazon, che di recente hanno migliorato le proprie capacità conversazionali con voci sintetiche e la capacità di descrivere il contenuto delle immagini caricate, l’Assistente Google è pronto a brillare con la sua nuova luce generativa. Tra le nuove funzionalità dell’Assistente Google migliorato, si annovera probabilmente la capacità di discutere il contenuto del sito web mobile che l’utente sta visualizzando.