La catena di farmacie Rite Aid ha recentemente interrotto l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale basata sull’intelligenza artificiale. Questa decisione segue un’intesa con la Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti, che ha espresso preoccupazioni sull’uso incauto di questa tecnologia senza adeguate misure di sicurezza.
Secondo la FTC, dal 2012 al 2020, Rite Aid ha utilizzato il riconoscimento facciale per identificare sospetti ladri e persone coinvolte in altre attività illecite in centinaia di punti vendita. Tuttavia, si sostiene che la tecnologia sia stata impiegata senza testare la sua accuratezza o senza considerare i potenziali rischi per la privacy.
Questo uso ha portato a false accuse e molestie verso clienti innocenti, con un impatto sproporzionato su donne e persone di colore. Samuel Levine, direttore dell’Ufficio di protezione dei consumatori della FTC, ha criticato l’uso irresponsabile dei sistemi di sorveglianza facciale da parte di Rite Aid, sottolineando che la società ha messo a rischio le informazioni sensibili dei consumatori.
La controversia si concentra su un database creato da Rite Aid in collaborazione con fornitori esterni, contenente foto e informazioni personali di individui sospettati di attività criminali. Sebbene Rite Aid contesti alcune accuse, la società ha accettato di lavorare con le autorità regolatorie per risolvere la questione.
La FTC ha anche evidenziato che la tecnologia ha prodotto migliaia di falsi positivi e ha segnalato erroneamente individui come sospetti, a volte in posizioni geografiche distanti. Inoltre, si afferma che Rite Aid non ha garantito che il personale seguisse le procedure per segnalare identificazioni errate.
In risposta, Rite Aid ha affermato che le accuse si riferiscono a un programma pilota terminato più di tre anni fa e ha ribadito il suo impegno a rispettare la privacy dei consumatori.
L’accordo raggiunto impone a Rite Aid una sospensione quinquennale del monitoraggio biometrico e richiede nuove misure di supervisione per qualsiasi futura implementazione, inclusi screening iniziali per l’accuratezza e controlli continui. Inoltre, la FTC sostiene che Rite Aid abbia precedentemente violato un mandato del 2010, non garantendo che i fornitori adottassero pratiche di sicurezza adeguate.
Rite Aid, affrontando difficoltà finanziarie, insiste sul fatto che la sicurezza rimane la sua massima priorità mentre lavora a risolvere le procedure di fallimento in corso.