Geoffrey Hinton, noto come il “padrino dell’intelligenza artificiale”, ha recentemente espresso preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi associati all’IA, suggerendo che potrebbe rappresentare una minaccia esistenziale per l’umanità. Tuttavia, queste affermazioni sono state criticate da alcuni esperti del settore, che le considerano esagerate.

Il critico tecnologico Paris Marx ha analizzato le dichiarazioni di Hinton, sostenendo che quest’ultimo potrebbe essere vittima dell'”effetto ELIZA”. Questo fenomeno, identificato negli anni ’60, si verifica quando le persone attribuiscono capacità umane a programmi informatici che, in realtà, non possiedono una vera comprensione o intelligenza.

Marx sottolinea che, sebbene Hinton abbia dato contributi significativi allo sviluppo dell’IA, ciò non implica necessariamente una comprensione completa delle sue implicazioni future. Secondo Marx, le preoccupazioni di Hinton potrebbero derivare da una sovrastima delle capacità attuali dell’IA, influenzata dalla sua lunga esperienza nel campo.

Inoltre, Marx evidenzia che molti esperti ritengono che le attuali tecnologie IA, come i modelli di linguaggio, siano progettate per imitare il linguaggio umano senza una reale comprensione o coscienza. Pertanto, le paure riguardo a un’IA che possa superare e minacciare l’umanità potrebbero essere premature e basate su una percezione errata delle capacità attuali di queste tecnologie.

È importante notare che le opinioni su questo argomento sono diverse all’interno della comunità scientifica. Mentre alcuni condividono le preoccupazioni di Hinton, altri, come il capo scienziato di Meta, Yann LeCun, ritengono che l’IA sia ancora lontana dal raggiungere livelli di intelligenza paragonabili a quelli umani e che le paure di una minaccia esistenziale siano infondate.

In conclusione, mentre le discussioni sui potenziali rischi dell’IA continuano, è essenziale basare le valutazioni su una comprensione accurata delle capacità attuali e delle limitazioni di queste tecnologie, evitando allarmismi non supportati da evidenze concrete.

Di Fantasy