Orange, colosso francese delle telecomunicazioni, ha annunciato una partnership pluriennale con OpenAI, diventando così il primo operatore europeo ad accedere ai modelli avanzati dell’azienda statunitense. Questa decisione segna una svolta significativa, poiché Orange ha scelto di collaborare con OpenAI anziché con Mistral AI, una startup francese specializzata in intelligenza artificiale.
Steve Jarrett, Chief AI Officer di Orange, ha spiegato che la scelta è stata guidata dalla popolarità e dall’efficienza dei modelli di OpenAI. In un’intervista a Reuters, ha dichiarato: “I modelli di OpenAI sono i più richiesti. Pertanto, un accordo diretto con loro è finanziariamente sensato”. Questa collaborazione offre a Orange l’accesso anticipato alle versioni pre-distribuzione dei modelli di OpenAI, permettendo all’azienda di influenzare la roadmap futura dello sviluppo tecnologico.
Nonostante la presenza di Mistral AI, che offre chatbot in lingua francese, Orange ha optato per OpenAI per la sua capacità di supportare una vasta gamma di lingue, facilitando l’espansione in mercati diversi. Un esempio concreto è l’iniziativa di Orange di combinare il modello vocale “Whisper” di OpenAI con “LLaMA” di Meta per sviluppare modelli linguistici africani. Attualmente, oltre 50.000 dipendenti di Orange utilizzano ChatGPT, dimostrando l’integrazione profonda delle soluzioni di OpenAI nelle operazioni quotidiane dell’azienda.
La strategia di Orange prevede la distribuzione dei modelli linguistici africani a governi, università e startup per scopi non commerciali, promuovendo l’adozione dell’intelligenza artificiale in regioni linguisticamente diverse. Questa mossa sottolinea l’impegno dell’azienda nel fornire tecnologie avanzate che rispondano alle esigenze locali, pur mantenendo una prospettiva globale.