Apple si sta muovendo con determinazione nel mondo del coding assistito dall’intelligenza artificiale, sviluppando una piattaforma interna soprannominata “Vibe Coding”. Di fronte alle sfide emerse con il suo primo strumento, Swift Assist, l’azienda di Cupertino ha deciso di cercare alleanze esterne per affinare le proprie competenze: è nata così la collaborazione con Anthropic, la società di IA riconosciuta per le sue eccellenti capacità di generazione di codice.
Secondo quanto riportato da Bloomberg il 3 maggio, Apple è al lavoro su una versione evoluta di Xcode che integrerà direttamente Claude 3.7 Sonnet, il modello di coding di Anthropic. Alcuni team interni avrebbero già iniziato i test della nuova piattaforma e, in caso di esito positivo, il rilascio sarà esteso a tutti gli sviluppatori di app Apple, probabilmente in occasione della conferenza WWDC dell’8-12 giugno.
Dietro questa scelta c’è la consapevolezza che Swift Assist, lanciato lo scorso anno, non ha raggiunto le performance sperate. I vertici di Apple hanno quindi optato per un approccio ibrido: potenziare le proprie soluzioni interne affiancandole a tecnologie esterne che possano colmare le lacune. Claude di Anthropic fungerà da “motore” principale, mentre l’interfaccia del nuovo Vibe Coding ricorderà Artifact, lo strumento che permette agli sviluppatori di guidare la creazione del codice e di richiederne revisioni precise.
Questa svolta arriva dopo un profondo rinnovamento del team di intelligenza artificiale di Apple, avviato in seguito al deludente lancio della cosiddetta “Serie integrata”. Tim Cook, commentando i risultati finanziari del primo trimestre il 2 maggio, ha sottolineato che il futuro di Apple è nell’integrazione dell’IA direttamente sui dispositivi, e che questa strategia non esclude collaborazioni esterne: “Il nostro sviluppo è importante, ma lavoriamo anche con partner esterni. Non ci limitiamo a una sola fonte.”
Già oggi Siri beneficia di ChatGPT di OpenAI e, stando alle ultime indiscrezioni, entro fine anno l’assistente vocale potrà sfruttare anche Gemini di Google. Ora, con l’aggiunta di Claude per il coding, Apple sembra voler abbracciare un modello di sviluppo aperto: piuttosto che considerare i fornitori di IA esclusivi concorrenti, l’azienda preferisce un approccio pragmatico, puntando su collaborazioni fino a quando non avrà consolidato internamente le proprie tecnologie.