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Recentemente è emerso che Google sta attingendo a un’immensa libreria di video caricati su YouTube per potenziare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato dalla CNBC il 19 giugno, l’azienda sta utilizzando questi contenuti per addestrare Gemini e Veo 3, il suo sistema avanzato di generazione video basato su IA.

YouTube ospita oggi oltre 20 miliardi di video, creati da singoli utenti e grandi case di produzione. Anche un utilizzo di appena l’1% di questo archivio significherebbe la disponibilità di 2,3 miliardi di minuti di filmati, una quantità di dati più di quaranta volte superiore a quella impiegata dai principali concorrenti nel settore dell’IA.

Il ricorso massiccio ai video di YouTube assume un’importanza centrale proprio ora che Google ha lanciato Bio 3, un generatore AI in grado di produrre sequenze video e audio di qualità cinematografica. Negli esempi mostrati al momento del debutto si vedeva un anziano in barca muovere le onde o animali parlare come in un film Pixar, tutti interamente creati dall’intelligenza artificiale.

Ogni giorno sulla piattaforma vengono caricati circa 20 milioni di nuovi video. Nel momento in cui gli autori pubblicano i loro filmati, concedono a YouTube una “licenza mondiale, non esclusiva e royalty-free” che permette a Google di utilizzarli per scopi di addestramento IA, senza dover chiedere un’ulteriore autorizzazione ai creatori.

Questa prassi ha sollevato non poche preoccupazioni tra youtuber, produttori e titolari di diritti, preoccupati che l’utilizzo dei loro contenuti senza un chiaro consenso preventivo possa dar vita a contenziosi sul fronte della proprietà intellettuale. Per tutelare gli utenti, Google ha però introdotto una clausola di esonero di responsabilità: se un contenuto generato dall’IA dovesse infrangere il copyright, l’azienda si farà carico delle eventuali controversie legali.

Inoltre, da dicembre scorso Google collabora con la Creative Artists Agency (CAA), la più grande agenzia di talenti statunitense, per aiutare celebrità e creatori a gestire l’uso della loro immagine nei contenuti AI. Sono in fase di sviluppo anche strumenti che consentono di richiedere la rimozione di video o immagini create dall’IA qualora violino i diritti dei soggetti coinvolti.

Di Fantasy