L’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale di Livorno, diretta dal primario Orazio Santonocito, ha giocato un ruolo cruciale in un avanzato studio scientifico pubblicato sulla rivista internazionale Nature Communications. Questo studio ha utilizzato un innovativo algoritmo di intelligenza artificiale, denominato CellHit, per prevedere la risposta di tumori come il glioblastoma a specifici farmaci, partendo dal profilo genetico del singolo paziente. Il reparto livornese è stato l’unico centro italiano a partecipare a questa ricerca internazionale.

Il glioblastoma è un tumore cerebrale primario noto per la sua aggressività e l’elevato rischio di recidive. Le opzioni terapeutiche disponibili sono limitate, e la risposta ai trattamenti può variare significativamente tra i pazienti. L’algoritmo CellHit sviluppato dal professor Francesco Raimondi della Scuola Normale Superiore di Pisa è stato progettato per analizzare il “profilo trascrittomico” dei tumori, ovvero l’attività genetica delle cellule tumorali.

Questo profilo rivela quali geni sono attivi e quali sono silenti, fornendo informazioni cruciali sulla sensibilità del tumore a diversi farmaci. Utilizzando dati provenienti da ampi database internazionali, CellHit ha creato un modello predittivo applicabile a campioni clinici reali, permettendo di identificare i farmaci più efficaci per ciascun paziente.

I test condotti su campioni di glioblastoma hanno mostrato che le previsioni dell’algoritmo erano in linea con i risultati sperimentali, confermando l’affidabilità del modello. Inoltre, il sistema ha dimostrato la capacità di riproporre farmaci già esistenti per nuovi impieghi terapeutici, ampliando le opzioni di trattamento disponibili. Questi risultati potrebbero rappresentare un importante passo avanti nella cura di neoplasie cerebrali aggressive, aprendo la strada a terapie più mirate e personalizzate.

Di Fantasy