Il Kathakali, una forma d’arte tradizionale del dramma-danza del Kerala, può ora essere compreso da tutti, compreso il pubblico straniero. Eseguita sulla base di argomenti tratti dal Ramayana, dal Mahabharata e da storie della letteratura Shaiva, l’intelligenza artificiale può ora aiutare a comprendere i gesti stilizzati e le espressioni facciali degli artisti.
Un recente documento di ricerca dell’Indian Institute of Information Technology di Kottayam, in collaborazione con il Kerala Kalamandalam, Thrissur, mira a sviluppare uno strumento abilitato all’intelligenza artificiale in grado di fornire interpretazioni semantiche della forma d’arte.
Lo studio spera di sfruttare i progressi nell’intelligenza artificiale, in particolare nella visione artificiale e nell’elaborazione del linguaggio naturale, per preservare e interpretare il patrimonio culturale, concentrandosi in particolare sulla forma d’arte classica indiana Kathakali.
L’obiettivo è sviluppare un sistema in grado di riconoscere e interpretare automaticamente i gesti, o mudra, utilizzati nelle performance Kathakali. In tal modo, lo studio mira ad affrontare le sfide legate alla digitalizzazione e alla comprensione di questa intricata forma d’arte, che coinvolge gesti delle mani ed espressioni facciali complessi.
Costruendo un database di rappresentazioni vettoriali dei mudra e confrontandole con i dati di input, il sistema può identificare e interpretare i gesti eseguiti. È importante sottolineare che lo studio mira a raggiungere questo obiettivo con dati di formazione minimi, rendendolo adattabile ad altre forme di danza o aree correlate come il riconoscimento della lingua dei segni.
Nel complesso, lo studio cerca di contribuire alla conservazione e alla comprensione del patrimonio culturale applicando tecniche di intelligenza artificiale per analizzare e interpretare digitalmente le forme d’arte tradizionali.
L’intelligenza artificiale e la danza non sono una coppia nuova. Nel 2019, il famoso coreografo Wayne McGregor ha presentato in anteprima mondiale la sua ultima creazione, “Living Archive: An AI Performance Experiment”. McGregor ha collaborato con Google Arts and Culture Lab per sviluppare un innovativo strumento coreografico basato sull’intelligenza artificiale, attingendo a 25 anni del suo archivio video.