Amazon e Meta stanno incontrando difficoltà nell’integrazione dell’energia nucleare per alimentare i loro data center, a causa di regolamentazioni governative e questioni ambientali. Questi ostacoli evidenziano le sfide che le grandi aziende tecnologiche affrontano nel tentativo di adottare fonti energetiche alternative per soddisfare le crescenti esigenze di calcolo, specialmente con l’espansione dell’intelligenza artificiale.
La Federal Energy Regulatory Commission (FERC) degli Stati Uniti ha espresso opposizione al piano di Amazon di costruire un data center vicino alla centrale nucleare di Susquehanna, in Pennsylvania. La FERC ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto che un tale progetto potrebbe avere sulla rete elettrica locale, già sotto pressione a causa di infrastrutture obsolete e condizioni meteorologiche estreme. L’agenzia teme che l’aggiunta di un grande data center possa aumentare i costi per le famiglie e le imprese locali.
Meta ha incontrato un ostacolo imprevisto nel suo progetto di costruire un data center alimentato da energia nucleare, a causa della scoperta di una specie di ape rara nel sito previsto. Questo ha sollevato preoccupazioni ambientali che potrebbero ritardare o modificare i piani dell’azienda. Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha espresso rammarico per questa situazione, sottolineando che l’azienda avrebbe potuto essere la prima grande compagnia tecnologica a utilizzare l’energia nucleare per alimentare i propri data center.
A differenza di Amazon e Meta, Microsoft ha ottenuto l’approvazione per riattivare il reattore nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania, in collaborazione con Constellation. Anche Google ha fatto passi avanti, ordinando piccoli reattori modulari per soddisfare le sue esigenze energetiche.