Tre autori americani hanno citato in giudizio Anthropic, accusando la società di aver utilizzato senza permesso dati protetti da copyright per addestrare il suo chatbot “Claude”. Questa è la seconda causa legale che Anthropic affronta riguardo ai diritti d’autore, dopo che lo scorso ottobre l’azienda era stata accusata da etichette discografiche come Universal Music per aver rubato testi di canzoni protetti.

I tre autori – Andrea Bartz, Charles Graver e Kirk Willis Johnson – hanno avviato un’azione legale collettiva contro Anthropic presso il tribunale federale di San Francisco. Sostengono che Anthropic ha utilizzato copie piratate di libri protetti da copyright, in particolare una copia distribuita illegalmente chiamata “The Pile”, nel processo di addestramento del chatbot Claude.

Nella denuncia, i querelanti affermano che Anthropic ha sfruttato materialmente l’espressione e la creatività degli autori per sviluppare il proprio prodotto AI. Sottolineano che gli esseri umani acquistano copie legali o prendono in prestito libri per sostenere gli autori e i creatori, ma che Anthropic avrebbe ignorato questo principio.

Anthropic ha confermato di aver utilizzato il set di dati, inclusi contenuti protetti da copyright, ma sostiene che l’uso di tali materiali è conforme alla dottrina del “fair use” della legge statunitense. Questa dottrina permette l’uso di materiali protetti per scopi come l’insegnamento, la ricerca o la trasformazione.

Inoltre, è emerso che anche altre grandi aziende tecnologiche, come Apple, hanno addestrato i loro modelli di AI utilizzando dati protetti da copyright, inclusi sottotitoli di video di YouTube prelevati da fonti simili a “The File”.

Questo caso potrebbe segnare l’inizio di una serie di controversie legali per Anthropic, che si unisce a OpenAI, attualmente coinvolta in più di 20 cause legali sul copyright. Nonostante le difficoltà legali, il valore delle azioni di Anthropic è aumentato dopo il lancio di “Claude 3”, e la società ha attratto significativi investimenti, dimostrando la sua forza come avversaria nelle battaglie legali.

Di Fantasy