OpenAI ha sperimentato una serie di vicende da quando ha lanciato ChatGPT. Dall’aumento vertiginoso degli utenti alle oscillazioni nelle entrate, passando per le difficoltà economiche fino all’introduzione dei servizi a pagamento ChatGPT Plus ed Enterprise. Nonostante ciò, pare che le vendite stiano risentendo di una crescente ricerca di soluzioni più convenienti da parte del pubblico.
Da un punto di vista aziendale, utilizzare GPT-4 può costare fino a 50 volte di più rispetto a Llama 2, soprattutto quando si tratta di ridurre le dimensioni dei testi di Wikipedia. I costi possono quindi salire per altri tipi di utilizzo.
Solo un anno dopo il lancio di ChatGPT, attori di spicco come Salesforce e Wix, tra i primi ad abbracciare la tecnologia, stanno già valutando nuove direzioni, orientandosi verso soluzioni di intelligenza artificiale più abbordabili.
Salesforce, tra i pionieri nell’adozione di GPT-4 di OpenAI per semplificare e-mail e note di riunioni, sta valutando modelli open source e lavorando sulla propria soluzione chiamata Einstein GPT, presumibilmente per ridurre i costi.
Jayesh Govindarajan, vicepresidente senior di AI presso Salesforce, ha evidenziato l’importanza crescente della razionalizzazione dei costi nell’ambito AI, soprattutto in vista della scala crescente delle soluzioni.
Zoho, un altro utilizzatore di OpenAI, sta pianificando soluzioni LLM interne ed è in dialogo con NVIDIA per acquisire GPU. Morgan Stanley sta esaminando le alternative offerte da Microsoft Azure, mentre Wix sonda il mercato open source e le soluzioni di Google in cerca di economie.
Quando OpenAI ha annunciato il prossimo lancio di ChatGPT Enterprise, molti erano scettici. Eppure, all’uscita sembrava che OpenAI avesse colto il bandolo della matassa commerciale, seguendo l’esempio di Microsoft.
Ma ora, Microsoft, che una volta supportava attivamente OpenAI, sembra voler soffocare ChatGPT Enterprise. In effetti, l’aumento delle entrate di Microsoft, grazie al suo cloud AI su Azure, è in parte attribuito alla tecnologia di OpenAI.
L’ascesa degli LLM open source è vista da alcuni come una minaccia per OpenAI. Per esempio, Microsoft offre anche il Llama 2 di Meta sulla sua piattaforma cloud. Molti sviluppatori stanno realizzando che tali soluzioni possono sostituire OpenAI per certi compiti.
Tuttavia, non tutto è negativo per OpenAI. Nonostante le sfide, molte aziende stanno esplorando le sue soluzioni, come Fidelity Investments che, pur rimanendo legata ad Amazon’s SageMaker, sta testando il servizio Azure di Microsoft per sperimentare con OpenAI.
Ci sono preoccupazioni crescenti che OpenAI possa essere surclassata dai modelli open source, più leggeri e meno costosi, ma efficaci. Ad esempio, la startup Dagster di Pete Hunt ha abbandonato il modello GPT-3.5 di OpenAI a favore di un modello open source di Mistral AI, conseguendo notevoli risparmi senza compromessi sulla qualità.
In sintesi, mentre OpenAI ha avuto un impatto significativo nel campo dell’intelligenza artificiale, la concorrenza e la ricerca di soluzioni economiche stanno ridefinendo il paesaggio. OpenAI deve ancora scoprire come navigare in questo ambiente in evoluzione.