In aziende che vogliono addestrare l’intelligenza artificiale (IA) per utilizzare al meglio le loro conoscenze, può accadere di trascurare informazioni importanti. È facile fornire ai modelli IA immagini, video e documenti strutturati come fogli di calcolo, ma cosa succede con altri tipi di dati meno organizzati, come fatture, e-mail e PDF? Convertire manualmente questi file in formati utilizzabili richiede molto tempo e competenze specifiche in machine learning, che potrebbero non essere disponibili nei team di ingegneri.

Tuttavia, c’è un’azienda che offre una soluzione a questo problema. Fondata da Antonio Bustamante e Upal Saha, Bem è una società specializzata in interfaccia dati AI. Offre un’API che gli sviluppatori possono utilizzare per convertire qualsiasi tipo di input, sia strutturato che non strutturato, in dati utili. La startup ha ottenuto 3,7 milioni di dollari in finanziamenti iniziali, con Uncork Capital in testa al round di finanziamento. Hanno partecipato anche il fondatore di Lookout Kevin Mahaffey, Roar Ventures e investitori angel come Garry Tan di Y Combinator.

Bustamante spiega che i team di ingegneria trascorrono circa il 44% del loro tempo a gestire le pipeline di dati, e Bem vuole semplificare questa operazione. L’obiettivo dell’azienda è permettere agli ingegneri di concentrarsi su compiti più significativi per i loro prodotti, evitando loro la frustrazione delle integrazioni complesse o della gestione dei dati. L’interfaccia di Bem è progettata per essere facilmente utilizzabile senza richiedere formazione specifica.

La peculiarità di Bem è che non è solo un servizio a breve termine. Si tratta di una pipeline continua di dati tra l’organizzazione del cliente e Bem stessa. I clienti possono configurare una pipeline e inviare grandi quantità di dati in modo continuo.

L’azienda ha già 10 clienti che utilizzano il prodotto tramite una beta privata. Si rivolgono principalmente ad aziende che hanno raggiunto un certo livello di maturità, come quelle della serie C, dove la gestione dei dati diventa un problema evidente. Bem si concentra su settori come logistica, catene di approvvigionamento, sanità e assicurazioni, che soffrono maggiormente della necessità di gestire grandi quantità di dati non strutturati.

La startup utilizza una combinazione di modelli di base e open source che hanno sviluppato e addestrato. Inoltre, i loro modelli si migliorano con l’uso, ma ogni cliente ha i propri modelli isolati dagli altri, garantendo la privacy dei dati.

Anche se i prezzi non sono ancora formalizzati, l’azienda mira a fornire un ROI significativo ai clienti, considerando che risolvere problemi di gestione dei dati può essere costoso. La visione di Bem è quella di democratizzare l’accesso ai dati e alle loro potenzialità, rendendo disponibili strumenti che in passato erano accessibili solo alle grandi aziende tech.

Mentre Bem ha alcuni concorrenti, il vero ostacolo da superare è lo status quo: molte aziende cercano di costruire internamente le proprie soluzioni, ma spesso si rendono conto che è più costoso e complesso del previsto.

La startup investirà i finanziamenti ricevuti nello sviluppo della piattaforma, nel team di ingegneri e nella ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente i loro prodotti.

Di Fantasy