Immagine AI

Nel maggio del 2025, il Comune di Milano ha cercato di promuovere un’opportunità lavorativa in collaborazione con il CONI, utilizzando l’intelligenza artificiale per creare un’immagine accattivante da allegare al post sui social. Tuttavia, il risultato è stato ben lontano dalle aspettative: l’immagine generata ha suscitato ironia e critiche da parte degli utenti, diventando rapidamente virale.

Il post, pubblicato sulla pagina Facebook “Comune di Milano – Politiche per il lavoro”, presentava una ricerca per 12 posizioni a tempo indeterminato presso il CONI. L’immagine allegata, realizzata tramite un programma di intelligenza artificiale, mostrava una serie di aspiranti lavoratori con volti sgranati e tratti distorti. Gli utenti non hanno tardato a commentare, paragonando i soggetti a “zombie” o a personaggi di un film apocalittico. La reazione è stata talmente forte che il post è stato successivamente rimosso, ma gli screenshot hanno continuato a circolare sui social, alimentando ulteriormente la discussione.

Questo episodio ha sollevato interrogativi sull’uso dell’intelligenza artificiale nella comunicazione istituzionale. Mentre alcuni hanno criticato il Comune per aver scelto di utilizzare un programma di IA invece di affidarsi a professionisti del settore, altri hanno visto nell’incidente un’opportunità per riflettere sui limiti e le potenzialità dell’IA. La situazione ha messo in luce la necessità di un equilibrio tra innovazione tecnologica e competenza umana, soprattutto quando si tratta di rappresentare l’immagine di un’istituzione pubblica.

L’incidente ha evidenziato come l’intelligenza artificiale, sebbene potente, non sia infallibile e come sia fondamentale un controllo umano nella sua applicazione. Mentre l’IA può essere uno strumento utile, è essenziale che venga utilizzata con consapevolezza e competenza, soprattutto in contesti istituzionali dove l’immagine e la comunicazione sono cruciali.

Di Fantasy