La startup Dust, specializzata nell’intelligenza artificiale generativa, ha recentemente completato una raccolta fondi iniziale di 5,5 milioni di dollari, guidata da Sequoia. L’obiettivo di Dust è aumentare l’efficienza negli uffici attraverso l’utilizzo di modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM), migliorando le comunicazioni tra i team e fornendo un processo per la creazione di app interne personalizzate che sfruttino i dati aziendali.
Dust intende sfruttare modelli di LLM esistenti, evitando di dover creare un proprio modello di base. La startup francese prevede di utilizzare modelli creati da aziende come OpenAI, AI21, Cohere e altri per supportare le sue app, partendo dall’obiettivo di creare un modo per raccogliere e organizzare i dati interni di un’azienda, semplificando così l’elaborazione di un LLM. I dati estratti da piattaforme come Slack, GitHub, Google Drive e Notion vengono organizzati in un indice utilizzando la tecnologia sviluppata da Dust. Qualsiasi app che utilizza Dust può quindi analizzare queste informazioni per rispondere a domande o svolgere determinate attività. L’idea è che ogni nuovo dipendente possa non solo apprendere come l’azienda opera, ma anche accedere alle discussioni e alle ragioni sottostanti, presenti ad esempio nei commenti sui documenti di Google Docs o nelle conversazioni su Slack. Un esempio di confronto evidente è rappresentato da un chatbot simile a ChatGPT addestrato sui dati interni di un’azienda.
“In un mondo in cui i Large Language Models (LLM) rappresentano una svolta, abbiamo fondato una nuova azienda per sviluppare un tipo di software completamente nuovo. Un’azienda interamente dedicata all’intelligenza artificiale, anziché distribuirla in varie direzioni”, ha spiegato Dust in un post sul suo blog riguardante il finanziamento ottenuto. “Stiamo sperimentando prodotti che rivisitano il concetto di ‘scrivere promemoria interni’, ora che l’ultimo stato dell’azienda è accessibile a tutti i membri del team. Stiamo lavorando su strumenti che ti permettono di capire quando i documenti diventano troppo obsoleti per essere considerati affidabili”.
Dust è stata fondata all’inizio di quest’anno dall’ingegnere di OpenAI Stanislas Polu e dall’ex responsabile del prodotto per l’azienda di intelligenza artificiale vocale Alan Gabriel Hubert. In precedenza, Polu e Hubert avevano co-fondato una startup chiamata Totem, acquisita da Stripe nel 2015. Dust si unisce a un crescente ecosistema di aziende di intelligenza artificiale generativa incentrate sul settore aziendale, che sta attirando grandi investimenti e acquisizioni ad elevati prezzi. Ad esempio, la startup francese Mistral ha raccolto 113 milioni di dollari, mentre la società di archiviazionedati Databricks ha acquisito l’azienda MosaicML, specializzata in modelli di intelligenza artificiale generativa, per 1,3 miliardi di dollari. Nel frattempo, Salesforce sta implementando strumenti di intelligenza artificiale generativa per i suoi clienti e sta creando un fondo di investimento da 500 milioni di dollari da destinare a startup che operano in questo settore.
In conclusione, Dust ha raccolto con successo 5,5 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Sequoia. La startup si propone di utilizzare modelli di linguaggio di grandi dimensioni per migliorare le comunicazioni interne e creare app personalizzate per le aziende, basandosi su modelli esistenti sviluppati da aziende come OpenAI, AI21 e Cohere. L’obiettivo di Dust è semplificare l’accesso e l’organizzazione dei dati aziendali, consentendo ai dipendenti di accedere alle informazioni pertinenti e alle discussioni precedenti per aumentare la produttività.