La Ricerca Google ha recentemente iniziato a implementare l’intelligenza artificiale generativa nei suoi risultati di ricerca, dando vita a immagini e testo basati sulle query degli utenti. Questa nuova funzionalità rappresenta la continuazione della costante spinta del colosso tecnologico verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nei suoi prodotti e servizi, sia con il marchio Bard associato al suo chatbot con intelligenza artificiale generativa, sia senza di esso.
Questo aggiornamento alla Ricerca Google include uno strumento di conversione del testo in immagini, simile a quello descritto sopra. Gli utenti possono ora semplicemente descrivere una scena, come ad esempio “un astronauta a cavallo su Marte”, e i risultati della ricerca includeranno immagini sintetiche che corrispondono a questa richiesta. Inoltre, gli utenti hanno la possibilità di raffinare ulteriormente queste descrizioni, modificarle e aggiungere dettagli prima di esportarle. Un aspetto importante da notare è che le immagini generate saranno fornite con metadati che indicano chiaramente la loro origine dall’intelligenza artificiale e con una filigrana simile su tutti gli elementi visivi generati. Google ha in programma di estendere questa integrazione anche a Google Image Search, permettendo agli utenti di generare immagini sintetiche insieme ai risultati di ricerca del mondo reale quando cercano ispirazione visiva.
Hema Budaraju, direttore senior della gestione dei prodotti di Ricerca Google, ha scritto in un post sul blog: “La ricerca è sempre stata un luogo in cui è possibile trovare informazioni utili per rispondere a domande di ogni tipo, grandi o piccole. Con i progressi nell’intelligenza artificiale, stiamo continuando a sviluppare modalità più semplici e intelligenti per aiutarti a scoprire informazioni utili e dare un senso ai dati”. Budaraju ha anche sottolineato che, mentre sperimentano con l’introduzione di funzionalità di intelligenza artificiale generativa nella Ricerca, stanno esplorando nuovi modi per assistere gli utenti durante la ricerca, come la creazione di immagini che possono stimolare idee o la generazione di bozze di testo quando si ha bisogno di un punto di partenza per la scrittura.
Un’altra funzionalità significativa consente agli utenti di richiedere bozze di testo generate dall’intelligenza artificiale in base alle loro query di ricerca. Questo strumento è progettato per aiutare nella ricerca e nell’ispirazione per progetti come guide fai-da-te o e-mail professionali. Per esempio, gli utenti possono richiedere una bozza di recensione di un prodotto dopo aver esplorato le opzioni disponibili o una bozza approssimativa di un’e-mail da inviare a un appaltatore basata sui contenuti cercati. Queste bozze sono modificabili e possono essere esportate in strumenti come Google Docs. Google ha enfatizzato che l’obiettivo principale di queste funzionalità è fornire strumenti generativi utili insieme ai risultati di ricerca quando sono necessari, ma allo stesso tempo riconosce l’importanza dello sviluppo responsabile, considerando i potenziali rischi. Attualmente, queste funzionalità sono disponibili attraverso Search Labs nelle app mobili di Google e su Chrome.
L’introduzione di immagini e testi sintetici segue di pochi mesi l’inizio del rilascio da parte di Google di funzionalità di intelligenza artificiale generativa, come definizioni migliorate, spiegazioni di codici e riepiloghi di pagine web. L’integrazione di strumenti multimediali sintetici nella Ricerca rappresenta un passo significativo e simile all’approccio adottato da Google nel fondere l’intelligenza artificiale generativa di Bard con Google Assistant per creare un assistente multimodale con Bard.
È importante notare che, anche se Bard è menzionato nei prodotti, il suo ruolo è spesso in secondo piano rispetto al marchio di Assistant. Le decisioni di marketing possono avere un impatto limitato, ma Google di solito è aggressivo quando si tratta di posizionare il suo nome come dominante nei motori di ricerca online. Potrebbe dunque essere che la decisione di incorporare Bard nei prodotti Google senza enfatizzare il suo nome, ad eccezione della funzione Bard Extensions, potrebbe essere un segnale della volontà di Google di sfumare i confini tra un chatbot con intelligenza artificiale generativa e il classico motore di ricerca, al fine di mantenere la sua supremazia nei motori di ricerca online, anche quando OpenAI sta iniziando a integrare il suo generatore di immagini sintetiche DALL-E 3 in ChatGPT.