Meta AI e il suo team AI, tra cui Mark Zuckerberg e Yann LeCun, sono stati a lungo sostenitori dell’open source. Hanno guidato la corsa all’open source con LLaMA e successivamente con l’approccio pseudo open source di Llama 2. Tuttavia, recentemente, la comunità open source ha visto emergere numerosi modelli che superano Llama 2 su vari benchmark.
Potrebbe essere giunto il momento per questo colosso tecnologico di valutare come sfruttare la propria tecnologia AI per generare profitti, anziché competere nel mercato open source. In un recente podcast con Lex Fridman nel metaverso, Mark Zuckerberg ha suggerito che Meta potrebbe dover considerare l’idea di rendere open source la prossima iterazione, ovvero Llama 3. Ha dichiarato che al momento la priorità è integrarla in una serie di prodotti destinati ai consumatori.
Al Meta Connect 2023, il team ha annunciato l’integrazione dell’intelligenza artificiale in numerosi prodotti di consumo, tra cui chatbot e personaggi AI su WhatsApp e Instagram, basati su celebrità, e molte altre integrazioni. È innegabile che l’approccio open source e l’integrazione nei prodotti abbiano accelerato il progresso di Meta, ma ora potrebbe essere il momento di considerare un approccio diverso.
Zuckerberg ha sottolineato che Meta ha addestrato e rilasciato Llama 2 come open source, ma si tratta principalmente di un’infrastruttura AI, non di un prodotto di consumo. Ha espresso apprezzamento per quanto fatto dalla comunità con Llama 2, ma ha affermato che un dibattito simile sarebbe necessario anche per Llama 3.
“Abbiamo bisogno di un processo per garantire la sicurezza di Llama 3. Spero che saremo in grado di renderlo open source quando sarà pronto, ma non è una decisione imminente. Siamo solo agli inizi di questo lavoro”, ha affermato Zuckerberg. Questa volta, Llama 3 potrebbe persino superare GPT-4.
La sicurezza di Llama 3 sembra essere una scommessa interessante, sebbene contraddica in parte quanto affermato da Zuckerberg nel podcast con Fridman. Attualmente, sembra che l’azienda sia orientata verso un approccio più aperto. Zuckerberg crede che quando le aziende si avvicinano a ciò che considerano una “superintelligenza”, abbia senso coinvolgere più ricercatori e adottare l’open source.
“Vogliamo che molti più ricercatori ci lavorino, e l’open source presenta molti vantaggi”, ha spiegato, sottolineando come il coinvolgimento della comunità contribuisca a migliorare la sicurezza del software.
È stato discusso se Llama 2 fosse ancora in sviluppo, ma in realtà è stato reso open source da Meta. Anche Yann LeCun ha sottolineato che l’open source è il modo migliore per progredire nel campo LLM e supporta qualsiasi azienda che intraprenda questa strada.
Tuttavia, resta sempre una domanda aperta su come generare profitti con l’intelligenza artificiale open source. Anche Mistral AI, una startup fondata da ex dipendenti di DeepMind e Meta, è un grande sostenitore dell’open source ma sta cercando finanziamenti aggiuntivi nel 2024 per sviluppare prodotti di consumo oltre ai progetti open source.
Anche i concorrenti di Meta, come Google e OpenAI, hanno mantenuto chiusi i loro modelli anziché rilasciarli al pubblico. OpenAI, ad esempio, ha adottato l’approccio closed source dopo GPT-3, riconoscendo che il modello di entrate open source non è privo di sfide.
Alla luce delle dichiarazioni più recenti di Zuckerberg, sembra che Meta potrebbe allontanarsi dall’essere il principale sostenitore dell’open source per concentrarsi su come monetizzare la propria tecnologia all’interno dei prodotti di consumo. Questo potrebbe essere un passo giusto, considerando il progresso che l’azienda ha fatto nel metaverso e nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nei suoi visori.
Secondo Zuckerberg, Llama 2 di Meta potrebbe ancora essere notevolmente indietro rispetto a ciò che stanno facendo OpenAI e Google, ma numerose aziende hanno dimostrato che l’open source può portare profitti. Forse è il momento giusto per Meta di mantenere Llama 3 per sé e utilizzarlo per i prodotti di consumo, almeno per recuperare il ritardo accumulato negli ultimi quattro anni, anche se questo implica un cambiamento rispetto alla sua tradizione open source.