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Microsoft sta preparando l’integrazione del modello di intelligenza artificiale Grok, sviluppato dalla startup xAI di Elon Musk, nella sua piattaforma cloud Azure AI Foundry. Questa mossa segna un significativo allontanamento dalla stretta collaborazione con OpenAI, con cui Microsoft ha condiviso risorse e tecnologie per anni. Secondo fonti vicine alla vicenda, Microsoft ha avviato discussioni con xAI per ospitare Grok su Azure, offrendo così agli sviluppatori e ai team interni l’accesso a questo modello attraverso la piattaforma cloud di Microsoft.​

Grok è un chatbot avanzato sviluppato da xAI, lanciato ufficialmente nel novembre 2023. Progettato per offrire risposte con un tono sarcastico e umoristico, Grok si distingue per la sua capacità di affrontare argomenti considerati tabù o controversi da altri modelli di intelligenza artificiale. La sua popolarità è aumentata rapidamente, soprattutto tra gli utenti di X (ex Twitter), grazie alla sua personalità unica e alla disponibilità di risposte “spicy”.​

L’integrazione di Grok su Azure AI Foundry consentirà agli sviluppatori di utilizzare questo modello all’interno delle loro applicazioni, ampliando le possibilità offerte dalla piattaforma cloud di Microsoft. Tuttavia, Microsoft ha chiarito che si limiterà a fornire l’infrastruttura per l’hosting del modello e non contribuirà alla formazione di future versioni di Grok, lasciando questa responsabilità a xAI.​

Questa collaborazione arriva in un momento di crescente tensione tra Elon Musk e OpenAI. Musk, cofondatore di OpenAI, ha criticato l’orientamento commerciale dell’azienda e la sua evoluzione verso una struttura a scopo di lucro. Nel 2023, Musk ha intentato causa contro OpenAI, accusandola di aver abbandonato la sua missione originale di sviluppare intelligenza artificiale per il bene dell’umanità. OpenAI ha risposto con una controquerela, alimentando ulteriormente le divergenze tra le due parti.​

L’integrazione di Grok su Azure rappresenta una strategia di Microsoft per diversificare la sua offerta nel campo dell’intelligenza artificiale, ampliando l’accesso a modelli sviluppati da diverse realtà, tra cui xAI. Questa mossa potrebbe avere implicazioni significative nel panorama competitivo dell’AI, segnando un punto di svolta nelle alleanze e nelle rivalità tra le principali aziende tecnologiche.​

Di Fantasy