Recentemente, è emerso un nuovo approccio alla tariffazione dei servizi di intelligenza artificiale (AI) che potrebbe rivoluzionare il settore: il sistema di tariffazione basato sui risultati. Questo metodo addebita le aziende solo quando un’attività viene completata con successo, piuttosto che basarsi semplicemente sul volume di utilizzo del servizio.
A differenza del tradizionale modello basato sull’utilizzo, in cui le aziende pagano in base al numero di utenti o alla quantità di uso del software, il sistema basato sui risultati prevede che le aziende paghino solo quando il chatbot o la funzione AI completa automaticamente un’attività senza necessità di intervento umano.
Zendesk è tra le prime aziende a introdurre questo modello. A differenza delle tradizionali soluzioni SaaS (software as a service), che sono state lo standard nel settore per due decenni, Zendesk offre un prezzo basato sulla performance. Altre aziende, come Intercom e Foresot, stanno seguendo l’esempio, addebitando commissioni solo quando le loro soluzioni AI funzionano correttamente.
Il vicepresidente senior di Zendesk, Nikhil Sain, afferma che il sistema di tariffazione tradizionale sta diventando obsoleto nel contesto di un settore sempre più automatizzato. Con l’aumento dell’uso dell’AI, questo nuovo modello potrebbe diventare la norma, rendendo le soluzioni AI più accessibili e meno costose per le aziende.
Tuttavia, ci sono delle sfide. Questo approccio è ancora nella sua fase iniziale e non è chiaro come influenzerà i profitti delle aziende che offrono questi servizi. Le principali difficoltà includono la difficoltà di prevedere i guadagni e il rischio che l’AI non funzioni come previsto.
Il costo dell’AI è un fattore cruciale per le aziende. Con l’introduzione di modelli economici come “GPT-4o Mini” da parte di OpenAI e la crescente offerta di modelli linguistici a basso costo, anche le aziende che gestiscono direttamente modelli di grandi dimensioni stanno abbassando le loro tariffe. Questo fenomeno potrebbe spingere i fornitori a ridurre i prezzi per rimanere competitivi.
Joan Chan di Foundation Capital sottolinea che la promozione della riduzione dei costi può rappresentare una grande opportunità di espansione del mercato. Anche Scott Woody, CEO di Metronome, evidenzia che se alcune aziende iniziano a ridurre i prezzi, i concorrenti dovranno seguirne l’esempio per non perdere quote di mercato.
In Cina, la concorrenza sui prezzi dell’AI è già in corso. Aziende come Alibaba e Baidu hanno abbassato drasticamente i prezzi dei loro servizi, con Alibaba che ha ridotto i costi fino al 97% e Baidu che ha offerto servizi gratuiti. Anche il chatbot “Dubao” di ByteDance ha abbassato significativamente i suoi prezzi.
Questo nuovo modello di tariffazione basato sui risultati potrebbe cambiare radicalmente il panorama dell’AI, rendendo i servizi più accessibili e competitivi.