OpenAI ha recentemente introdotto una delle funzionalità più attese e concettualmente rivoluzionarie per il suo chatbot di punta: le chat di gruppo in ChatGPT. Questa mossa strategica segna un passo significativo nell’evoluzione della piattaforma, trasformandola da uno strumento di produttività individuale in un vero e proprio spazio di collaborazione condivisa, dove l’intelligenza artificiale non è più solo un interlocutore solitario, ma un membro attivo della conversazione collettiva. L’obiettivo è chiaro: consentire a colleghi, amici o familiari di lavorare, pianificare e prendere decisioni insieme, con ChatGPT che agisce da assistente imparziale e catalizzatore di idee.
Il potenziale di questa innovazione è vasto e copre una moltitudine di scenari reali. Immaginiamo un gruppo di amici che sta pianificando un viaggio: invece di scambiarsi messaggi su una piattaforma e poi consultare ChatGPT individualmente per itinerari o liste di cose da mettere in valigia, ora possono integrare l’AI direttamente nel thread di discussione. In questo contesto, ChatGPT può intervenire per confrontare destinazioni, abbozzare programmi di viaggio dettagliati o persino fungere da arbitro neutrale in caso di un amichevole disaccordo. Analogamente, in ambito professionale o accademico, il modello può aiutare a redigere outline, organizzare la ricerca e riassumere note e articoli condivisi, trasformando il lavoro di gruppo, spesso frammentato, in un flusso coeso.
A livello tecnologico, queste conversazioni di gruppo sono alimentate da GPT-5.1 Auto, un sistema intelligente progettato per selezionare automaticamente il modello più performante e adatto al compito specifico richiesto, garantendo risposte rapide e precise a prescindere dalla complessità della richiesta. Tuttavia, OpenAI ha lavorato attentamente per garantire che l’AI non monopolizzi la conversazione. Contrariamente al suo comportamento in un chat individuale, dove tende a essere più proattiva, in un contesto di gruppo, ChatGPT è stata addestrata a essere un “osservatore silenzioso” e a rispondere solo quando il suo intervento è strettamente pertinente al flusso del dialogo. Sarà comunque obbligata a interagire se gli utenti la menzionano esplicitamente tramite tag.
Un aspetto cruciale e rassicurante della funzionalità è la separazione rigorosa tra la sfera privata e quella condivisa. OpenAI ha sottolineato che le chat di gruppo sono del tutto distinte dalle conversazioni personali di ciascun utente. Questo significa che la memoria personale di ChatGPT, che registra dettagli e preferenze basati sulle interazioni private, non viene mai utilizzata né creata all’interno delle conversazioni di gruppo. Questa misura di privacy è essenziale per garantire che informazioni sensibili o personali non vengano accidentalmente rivelate ad altri collaboratori.
L’accesso a questa funzionalità, tuttavia, è per il momento limitato, come suggerisce il titolo stesso dell’articolo. OpenAI ha scelto un approccio cauto e strategico, lanciando il servizio come programma pilota in un ristretto numero di paesi: Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Taiwan. Questa decisione risponde alla necessità di monitorare attentamente l’interazione degli utenti con la nuova dinamica sociale dell’AI e di raccogliere feedback in tempo reale. Solo dopo aver affinato il modello basandosi sull’esperienza di questi mercati iniziali, l’azienda si impegnerà in un rollout più ampio a livello globale. Nonostante la limitazione regionale, la funzione è accessibile su web e mobile a tutti gli utenti che hanno effettuato l’accesso, indipendentemente dal loro piano di abbonamento (Free, Go, Plus o Pro).
L’introduzione delle chat di gruppo segna l’ingresso di ChatGPT nell’ambito della collaborazione sociale. Sebbene la funzione non sia ancora per tutti, essa getta le basi per un futuro in cui l’AI non sarà più uno strumento isolato, ma un partecipante essenziale nelle nostre interazioni quotidiane e professionali, contribuendo attivamente alla creazione e alla sintesi di idee in tempo reale.
