Nel vivace panorama dell’intelligenza artificiale è arrivata una notizia destinata a cambiare le carte in tavola. OpenAI – la mente dietro ChatGPT – ha deciso di muoversi oltre la semplice dipendenza dai chip esistenti: ha stretto un accordo con Broadcom per produrre i suoi chip IA su misura, che saranno consegnati a partire dal 2026, con una valanga di investimenti alle spalle. Questo nuovo passo segna l’ingresso di OpenAI nel club esclusivo delle Big Tech in grado di orchestrare verticalmente tutta la catena del calcolo intelligente.

Nel resoconto del Financial Times emerge un dettaglio che da solo basta a immaginare l’intensità dell’operazione: “un cliente nuovo da 10 miliardi di dollari in chip XPU personalizzati” ha spinto il titolo Broadcom in Borsa a schizzare del 9% in un solo giorno. Gli analisti, con sottile ironia, hanno fatto il nome di OpenAI come committente misterioso.

L’accordo implica lo sviluppo interno di chip IA, con l’iter della progettazione model-to-fab – chiamato “taping out” – già avviato e pronto a tradursi in produzione massiva entro il 2026 grazie alle tecnologie avanzate di TSMC a 3 nm.

Non è un passo avventato, ma una scelta strategica. Perché, in un mondo in cui Google, Meta e Amazon hanno già intrapreso la via della progettazione chip proprietaria, anche OpenAI sente l’urgenza di controllare la propria infrastruttura per gestire l’enorme domanda di calcolo generata dall’uso massiccio di GPT-5. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha ribadito che “la priorità è raddoppiare la capacità di computing nei prossimi 5 mesi”.

Grazie a questo nuovo cliente, ora incluso nel ristretto giro dopo Google, Meta e ByteDance, Broadcom si popone già come serbatoio di AI chip XPU. Le stime di istituzioni come HSBC avanzano l’ipotesi che entro il 2026 la divisione IA di Broadcom possa superare Nvidia in crescita.

Se da un lato questa alleanza è dettata dalla necessità di potenza di calcolo, dall’altro segna una scelta verso il controllo totale sulle prestazioni. Progetta, produce e usa. Un passo verso maggiore efficienza, sicurezza e scalabilità — tutte cose imprescindibili per sostenere la crescita esponenziale della domanda su GPT-5 e i futuri modelli.

La decisione di OpenAI di dotarsi di chip su misura è un segnale potente della maturità dell’ecosistema IA. Non si tratta più solo di modellare algoritmi o addestrare reti neurali, ma di governare ogni passaggio: dall’hardware al servizio, fino alla visione stessa dell’intelligenza artificiale. Il futuro del calcolo intelligente non è più un acquisto, ma una scelta strategica.

Di Fantasy