Microsoft (MS) ha ufficialmente designato OpenAI come concorrente, nonostante la lunga collaborazione tra le due aziende. Questo riconoscimento riflette la crescente sovrapposizione dei loro interessi nel settore dell’intelligenza artificiale (AI).
La CNBC ha riportato che, nel suo ultimo rapporto annuale, Microsoft ha incluso OpenAI, creatore di ChatGPT, nell’elenco dei concorrenti. Fino ad ora, l’elenco comprendeva solo altre grandi aziende tecnologiche come Amazon, Apple, Google e Meta. Microsoft ha identificato OpenAI come “concorrente nella fornitura di intelligenza artificiale, ricerca e pubblicità nelle notizie”.
Questo cambiamento avviene in seguito al lancio da parte di OpenAI di un prototipo del proprio motore di ricerca basato su AI, denominato “SearchGPT”, il 25 del mese scorso. Con questo passo, OpenAI mira a competere con Google, che domina il mercato globale della ricerca con una quota del 90%. Anche Microsoft, che gestisce il motore di ricerca “Bing”, considera “SearchGPT” una minaccia.
Oltre alla competizione nel campo dei motori di ricerca, Microsoft e OpenAI sono in gara anche nel mercato dei chatbot aziendali. Da inizio anno, OpenAI ha promosso attivamente i suoi prodotti, alcuni dei quali competono direttamente con quelli offerti da Microsoft.
Nonostante il riconoscimento di OpenAI come concorrente, le relazioni tra le due aziende rimangono solide. Microsoft ha investito 13 miliardi di dollari in OpenAI dal 2019 e detiene una partecipazione del 49% nella società. Microsoft utilizza i modelli di intelligenza artificiale di OpenAI attraverso il proprio cloud e li impiega anche per sviluppare i propri strumenti AI.
Inoltre, è stato riferito che, quando Sam Altman fu estromesso dal consiglio di OpenAI nel novembre dello scorso anno, il CEO di Microsoft, Satya Nadella, giocò un ruolo chiave nel suo ritorno. Nadella ha recentemente dichiarato al New York Times: “Una delle cose che amo di Sam è che mi chiama ogni giorno e dice: ‘Ho bisogno di più, ho bisogno di più, ho bisogno di più'”.
OpenAI ha dichiarato che la partnership con Microsoft prosegue come prima, con la consapevolezza reciproca che le due aziende si stanno anche sfidando nel mercato. In altre parole, nonostante la collaborazione, “gli affari sono affari”.