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Il cinema italiano si prepara a entrare in una nuova era con “Pompei Z”, un thriller post-apocalittico interamente realizzato grazie all’intelligenza artificiale. Diretto da Andrea Biglione, noto per opere come “Almeno tu nell’universo” e “N.E.E.T.”, il film è prodotto da Roberto Bessi e Alessandro Torrisi di Kalicon, azienda specializzata in effetti visivi. La pellicola, prevista per l’uscita nelle sale nel 2026, segna una svolta nel panorama cinematografico, combinando narrazione d’autore e tecnologie all’avanguardia.

“Pompei Z” è ambientato in un futuro prossimo, durante un vertice del G7 sul clima. Un improvviso terremoto sotto i Campi Flegrei squarcia Pompei, scatenando un contagio zombie trasmesso in diretta streaming. A guidare l’orda di non-morti è un gladiatore conservato dal 79 d.C., riportato in vita dall’epidemia. In poche ore, i governi mondiali vengono rovesciati, e i militari considerano un’ultima “sanificazione” nucleare del sito archeologico, mettendo Pompei sull’orlo dell’annientamento atomico.

La particolarità del progetto risiede nell’uso esclusivo dell’intelligenza artificiale per la realizzazione del film. Gli attori, ancora da svelare, saranno rappresentati da avatar digitali creati tramite IA, con i loro connotati fisici riprodotti fedelmente. Il film sarà prodotto in 4K, con una post-produzione di livello cinematografico che includerà mix audio, color correction e effetti speciali avanzati.

“Pompei Z” affronta temi attuali come il collasso climatico, la fragilità della leadership politica e la manipolazione dei media. La scelta di utilizzare l’intelligenza artificiale non è solo una novità tecnologica, ma anche un commento sulla crescente influenza della tecnologia nella nostra società. Il film si propone come una riflessione sulla nostra dipendenza dalle tecnologie e sulle possibili conseguenze di un loro uso incontrollato.

Il progetto ha suscitato l’interesse di star internazionali, che hanno espresso entusiasmo per la possibilità di apparire come avatar digitali nel film. Questo apre nuove prospettive per il futuro del cinema, dove la distinzione tra attori reali e digitali potrebbe diventare sempre più sfumata.

Di Fantasy