Perplexity sta progettando un nuovo modello pubblicitario per i motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di sfidare il monopolio di Google nel mercato della pubblicità digitale, che vale 300 miliardi di dollari
Secondo il Financial Times, Perplexity prevede di lanciare questo nuovo modello nel quarto trimestre di quest’anno. L’azienda sta attualmente discutendo le sue proposte con marchi importanti come Nike e Marriott. Questo nuovo sistema permetterà agli inserzionisti di sponsorizzare “domande pertinenti” o di pubblicare annunci visivi. Ad esempio, un annuncio di Nike potrebbe sponsorizzare una domanda sulle scarpe da basket, mentre un video di Marriott potrebbe comparire accanto a una domanda sulle migliori destinazioni di viaggio in Europa per famiglie.
Il modello si basa su un approccio simile a quello lanciato da Google, in cui le aziende fanno offerte per inserire collegamenti sponsorizzati in risposta alle query di ricerca. Perplexity prevede di condividere parte delle entrate pubblicitarie con i marchi ogni volta che un annuncio viene visualizzato nei risultati di ricerca.
L’introduzione della pubblicità basata sull’AI da parte di Perplexity rappresenta l’emergere di un nuovo concorrente nel mercato dominato da Google. Aravind Srinivas, CEO di Perplexity, ha affermato che gli annunci sono più utili quando sono pertinenti e provengono da marchi di alta qualità.
Tuttavia, ci sono dubbi sulla capacità di Perplexity di sfidare seriamente Google. Gli inserzionisti attualmente pagano fino a 50 dollari per 1.000 visualizzazioni sui post sponsorizzati, mentre Google stimerebbe circa 1.100 dollari per lo stesso numero di impressioni. Il successo del nuovo sistema dipenderà dalla sua capacità di raggiungere una scala significativa.
Nel mese di luglio, Perplexity ha registrato 250 milioni di query sui motori di ricerca, rispetto a un totale di 500 milioni nell’anno precedente.
Nel frattempo, l’attività di ricerca di Google ha visto una crescita del 14% nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, generando entrate per 48,5 miliardi di dollari, che rappresentano oltre la metà delle entrate totali della società madre, Alphabet.