Perplexity sta lanciando un nuovo programma di condivisione dei ricavi con sei editori, anche se gli annunci pubblicitari sulla piattaforma non inizieranno prima della fine dell’anno. Il programma prevede che Perplexity paghi i proprietari dei siti web ogni volta che un link di origine viene mostrato nei risultati di ricerca con annunci pubblicitari.

Questo programma è stato annunciato per la prima volta durante l’evento VentureBeat Transform 2024 all’inizio di questo mese. Dmitry Shevelenko, responsabile dei prodotti di Perplexity, ha spiegato che l’azienda vuole avviare la condivisione dei ricavi ora, anche se la pubblicità sulla piattaforma partirà solo nella seconda metà del 2024.

I primi sei editori a partecipare al programma sono Time, Der Spiegel, Fortune, Entrepreneur, The Texas Tribune e Automattic, la società madre di WordPress (anche se l’accordo riguarda solo WordPress).

Perplexity prevede di assegnare una percentuale fissa dei ricavi pubblicitari agli editori tramite una nuova funzionalità chiamata “Keep Exploring”. Questa funzionalità permetterà ai marchi di pagare per porre domande specifiche nel motore di ricerca e nelle Pagine di Perplexity. Gli editori avranno accesso alla piattaforma di analisi ScalePost.ai per monitorare come e quando i loro link vengono utilizzati.

Le pubblicazioni potranno utilizzare gratuitamente le API di Perplexity per creare chatbot sui loro siti web. Le API si integreranno anche con “Keep Exploring”, permettendo ai marchi di continuare a pubblicare annunci. Inoltre, Perplexity offrirà accesso gratuito ai propri servizi Perplexity Enterprise Pro a tutti i dipendenti degli editori partner.

Perplexity ha dichiarato di essere aperta a nuove forme di collaborazione con gli editori in futuro, come pacchetti di abbonamento che potrebbero includere abbonamenti alle pubblicazioni per gli utenti di Perplexity Pro.

L’azienda ha anche aggiornato il modo in cui i suoi sistemi indicizzano i siti web e citano le fonti, dopo le critiche ricevute per aver ignorato le esclusioni nel file robots.txt di alcuni siti, come Wired. Condé Nast, editore di Wired, ha inviato una lettera di cessazione e desistenza a Perplexity.

Questo annuncio arriva dopo il rilascio di SearchGPT da parte di OpenAI, un prototipo di motore di ricerca. Anche se SearchGPT non ha un programma di condivisione dei ricavi, OpenAI ha stretto accordi con diversi editori, tra cui News Corp., Vox Media e The Atlantic, per citare e collegare in modo prominente i contenuti degli editori e indirizzare il traffico verso i loro siti web.

Di Fantasy