Quando Microsoft ha annunciato l’integrazione di Bing con la tecnologia OpenAI, molte aziende hanno cominciato a preoccuparsi della possibilità di perdere traffico web. Cosa succederebbe all’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO) su cui hanno lavorato così duramente? L’entrata di Google in questo spazio con la sua Search Generative Experience (SGE) ha sollevato ulteriori critiche. Tuttavia, uno studio condotto sul motore di ricerca Perplexity, basato sull’intelligenza artificiale, suggerisce che queste preoccupazioni potrebbero essere eccessive.
Secondo Jim Yu, CEO di BrightEdge, una piattaforma SEO aziendale, stiamo vivendo un momento entusiasmante nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della ricerca. Yu e il suo team hanno analizzato i dati di query di Perplexity per comprendere meglio il futuro della ricerca e le sue implicazioni per consumatori e aziende. Secondo la loro ricerca, il traffico di referral da Perplexity ai siti web dei marchi è cresciuto del 40% mese su mese da gennaio. Inoltre, il 60% delle sue citazioni corrisponde ai primi 10 risultati organici di Google, il che significa che Perplexity offre risposte simili e pertinenti alle domande come Google.
Yu sottolinea che, nonostante l’era dell’intelligenza artificiale, le aziende devono comunque investire nella SEO. La credibilità sarà fondamentale perché un sito venga citato frequentemente nelle risposte. Google ha dominato la ricerca per anni, ma l’intelligenza artificiale, in particolare l’intelligenza artificiale generativa, sta minacciando il suo primato. La crescita del traffico di referral da Perplexity lo dimostra, anche se Google rimane dominante.
Il rapporto di BrightEdge ha esaminato nove settori, evidenziando le differenze tra la SGE di Google e Perplexity. Ad esempio, in alcuni settori, Perplexity ha mostrato una preferenza per fonti diverse da Google. Yu fa notare che i motori di intelligenza artificiale devono stringere accordi con le comunità online per ottenere dati di addestramento. Il rapporto suggerisce che Perplexity sta ottenendo risultati interessanti, ma non vuole dire che sia migliore di Google.
Per concludere, Yu invita le aziende a prepararsi a un futuro in cui ci saranno più motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale. “Devi prepararti per un mondo in cui esistono più motori di intelligenza artificiale”, sottolinea Yu.