Perplexity sta cercando di posizionarsi come un potenziale rivale di Google. Recentemente, ha annunciato un nuovo round di finanziamento per 500 milioni di dollari, portando la sua valutazione a 8 miliardi di dollari, con il supporto di importanti investitori come Nvidia, Amazon e Softbank. Questa raccolta fondi rappresenta il più grande round della società fino a oggi, raddoppiando la valutazione ottenuta nel round precedente di giugno 2024.
Nonostante l’entusiasmo degli investitori, Perplexity è stata accusata da alcune grandi piattaforme mediatiche di violazione del copyright, soprattutto per aver copiato contenuti dietro paywall. Il New York Times, ad esempio, ha inviato una richiesta legale a Perplexity per interrompere l’utilizzo non autorizzato dei suoi contenuti. Anche News Corp ha accusato la startup di aver rubato materiale dal Wall Street Journal e dal New York Post. Nonostante queste controversie legali, gli investitori sembrano essere fiduciosi nel potenziale di Perplexity e continuano a finanziare la società.
Perplexity si distingue dai concorrenti nel campo dell’IA per il suo approccio a due fronti. Da un lato, cerca di offrire un motore di ricerca capace di competere con Google, utilizzato da chiunque navighi sul web. Dall’altro, punta a risolvere uno dei problemi più critici dei chatbot IA: la necessità di fornire citazioni e informazioni aggiornate in tempo reale, un aspetto cruciale per la credibilità delle risposte generate dall’IA.
Mentre Google ha dominato il mercato dei motori di ricerca per oltre due decenni, Perplexity sta cercando di distinguersi con funzionalità che offrono risposte più dirette e concise, spesso preferite dagli utenti rispetto ai risultati tradizionali dei motori di ricerca. Con oltre 100 milioni di query a settimana, Perplexity ha suscitato l’interesse non solo degli utenti comuni ma anche di figure di spicco nel campo dell’IA, come Yann LeCun, il capo scienziato dell’intelligenza artificiale di Meta, che ha partecipato ai primi round di finanziamento della startup.
Perplexity non è priva di difetti, come dimostrano i numerosi bug segnalati dagli utenti. Tuttavia, l’azienda sta lavorando costantemente per migliorare la piattaforma, introducendo nuove funzionalità come Perplexity Spaces, uno strumento di analisi finanziaria, e un motore di ricerca interno per i file. Il CEO Aravind Srinivas ha dichiarato che ulteriori miglioramenti sono previsti nei prossimi mesi, con l’obiettivo di offrire un prodotto sempre più ricco di funzionalità per l’utente finale.
Le controversie legali non sono una novità nel campo dell’IA generativa. Anche OpenAI e Google hanno affrontato cause legali per violazione del copyright. Tuttavia, Perplexity sta cercando di promuovere una collaborazione vantaggiosa per entrambe le parti con l’industria dei media, introducendo un programma di condivisione dei ricavi con gli editori, tra cui TIME, Der Spiegel e Fortune. Contrariamente alla strategia di OpenAI, Perplexity prevede di integrare la pubblicità sulla sua piattaforma, cercando di stabilire relazioni più solide con gli editori e garantire l’accesso ai loro contenuti senza problemi legali.
La visione di Perplexity ricorda i primi giorni di Google, quando anche il colosso dei motori di ricerca affrontava battaglie legali per le sue pratiche di indicizzazione dei contenuti. Così come Google è riuscito a superare queste difficoltà, Perplexity spera di fare lo stesso, rivoluzionando il modo in cui gli utenti accedono alle informazioni e cercando di guadagnarsi una posizione di rilievo nel settore dei motori di ricerca basati sull’IA. Sarà interessante vedere come l’azienda gestirà le sfide legali e se riuscirà a diventare davvero il prossimo grande nome nel mondo della ricerca online.