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In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta ridefinendo i confini della creatività, emerge un progetto che ambisce a diventare storico: “Run, Ron, Run!”, un’animazione collaborativa a staffetta, realizzata da 100 creatori IA distribuiti, che lavoreranno insieme — seppure da punti separati — per dare vita a una narrazione unica e condivisa.

L’idea, annunciata il 13 ottobre e attiva fino al 31 dicembre, invita talenti digitali a “passarsi il testimone” visivo: ogni partecipante produce una scena di 5–10 secondi partendo dal fotogramma finale del contributore precedente. Non esiste una sinossi prefissata: solo le scene intro e outro sono curate dal regista Woo Seung-ji, vincitore del Gohyeonjin AI Video Advertising Contest 2025, che assume il ruolo di direttore generale del progetto. Il risultato sarà un’animazione ibrida, in cui la trama emerge dalle mille interpretazioni dei partecipanti, incastonate in una struttura narrativa “atipica”.

La storia stessa è semplice ma potenzialmente simbolica: racconta una giornata nella vita di Ron, uno studente in ritardo. Il “ritardo” qui non appare solo come elemento meccanico, ma come una finestra su un processo immaginativo: ogni creatore IA interpreta il personaggio, l’ambiente, i dettagli in modo unico. I contributi si accumulano e confluiscono in un’opera collettiva, che rispecchia la somma delle visioni individuali.

Si tratta di un esperimento raro su scala globale: un’animazione “relay” prodotta con strumenti video IA, capace di unire decine di voci creative in un continuum visivo. Il progetto è gestito dalle realtà The Lore e Halfdawn Club, con diffusione affidata a piattaforme come YouTube, Instagram e Threads, con l’intento di raggiungere un pubblico ampio e partecipativo. Già nelle prime fasi, l’interesse è stato notevole: circa 120 persone si sono candidate nei primi tre giorni di reclutamento, superando il target prefissato.

Il regista Woo Seung-ji ha commentato: “Con questa collaborazione volevo intraprendere una sfida senza precedenti nell’industria dell’IA cinematografica. È interessante che nemmeno io, come regista, sappia come si svolgerà la sceneggiatura: la storia emergerà dal flusso creativo collettivo.” La versione completa verrà presentata il 31 dicembre sul canale YouTube ufficiale di Woo Seung-ji.

Questo esperimento pone al centro una domanda affascinante: come si costruisce una coerenza narrativa quando ogni segmento è affidato a un agente — in questo caso, un creatore IA — che interpreta liberamente? La “memoria visiva” tra scene, la continuità di personaggi, l’armonia stilistica: sono tutte sfide che emergono quando si tenta di concatenare contributi disparati. L’uso dell’IA abilita l’automazione, la velocità e l’eterogeneità creativa, ma richiede anche una gestione intelligente dei passaggi, un “coordinamento implicito” affinché il risultato finale abbia senso.

Inoltre, “Run, Ron, Run!” non è solo un esercizio tecnico: è un atto simbolico, un manifesto della produzione collettiva in ambito IA. È un invito a vedere l’IA non come autore isolato, ma come piattaforma di collaborazione estesa. È una scommessa su come le storie possono nascere dal molteplice, non dall’autorità unica.

In prospettiva, questo tipo di iniziativa potrebbe aprire una nuova stagione di contenuti generativi condivisi: animazioni, video, storie interattive in cui migliaia di agenti — umani o artificiali — contribuiscono a un’opera comune. Se “Run, Ron, Run!” riuscirà a mantenere una continuità narrativa convincente, potrà diventare un modello per progetti di narrativa emergente con IA.

Di Fantasy