OpenAI, che ha recentemente attraversato un periodo di turbolenza con il licenziamento e il successivo ritorno del CEO Sam Altman, si trova ora di fronte al rischio di un’azione legale collettiva intentata da scrittori per presunta violazione del copyright. In questa situazione, è coinvolta anche la partner Microsoft (MS).
Secondo quanto riportato da Reuters, un gruppo di autori americani di opere di saggistica ha avviato una causa legale collettiva presso il tribunale federale di Manhattan, New York, accusando OpenAI di aver utilizzato opere protette da copyright per l’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) senza il consenso dei detentori del copyright. In particolare, Microsoft (MS), una società che ha investito in OpenAI, è stata citata come co-imputata nella causa.
L’attore principale in questa azione legale è l’autore di bestseller Julian Sandton, che sostiene che OpenAI ha utilizzato il suo libro intitolato “The End of the Earth, A Journey to Dark Antarctica Belgica” come fonte di dati di addestramento senza autorizzazione. Sandton e un gruppo di autori sostengono che OpenAI ha generato miliardi di dollari di entrate sfruttando in questo modo le opere degli scrittori.
Nel corso della causa, gli autori hanno enfatizzato il fatto che la scrittura di opere di saggistica richiede anni di ricerca e riflessione per la creazione delle loro opere, e che OpenAI e Microsoft non hanno cercato né ottenuto il consenso degli autori né pagato alcun compenso aggiuntivo per l’utilizzo delle loro opere.
È importante notare che OpenAI ha già affrontato azioni legali simili da parte di sceneggiatori e giornalisti in passato, ma questa è la prima volta che Microsoft, in qualità di società investitrice, è coinvolta in una causa di questo tipo.
Al momento, né OpenAI né Microsoft hanno rilasciato dichiarazioni separate in merito a questa controversia legale.