Il commissario tedesco per la protezione dei dati ha recentemente dichiarato al quotidiano Handelsblatt che la Germania potrebbe bloccare ChatGPT seguendo l’esempio dell’Italia per motivi di sicurezza dei dati. OpenAI, sostenuta da Microsoft, ha infatti disattivato il chatbot in Italia venerdì scorso, in seguito al divieto temporaneo imposto dall’agenzia nazionale per i dati, che ha avviato un’indagine sulla presunta violazione delle regole sulla privacy da parte dell’applicazione di intelligenza artificiale.
Ulrich Kelber ha sottolineato che tale azione sarebbe possibile anche in Germania, ma non ha delineato alcun piano del genere. Il commissario ha inoltre affermato che la Germania ha richiesto ulteriori informazioni all’Italia sul suo divieto. Garanti della privacy in Francia e in Irlanda hanno invece contattato l’autorità italiana di regolamentazione dei dati per discutere i risultati dell’indagine.
Un portavoce del Commissario irlandese per la protezione dei dati ha dichiarato che stanno seguendo il regolatore italiano per comprendere le basi della sua azione e che si coordineranno con tutte le autorità di protezione dei dati dell’UE in relazione a questa questione. Venerdì scorso, OpenAI ha dichiarato di lavorare attivamente per ridurre i dati personali durante l’addestramento dei suoi sistemi di intelligenza artificiale.
Nonostante il regolatore della privacy in Svezia abbia dichiarato di non avere intenzione di vietare ChatGPT e di non essere in contatto con l’autorità italiana di regolamentazione dei dati, la situazione rimane in continua evoluzione e la questione della sicurezza dei dati personali continua a destare preoccupazione a livello internazionale.