Meta ha deciso di rispettare le normative dell’Unione Europea (UE) che vietano l’uso non autorizzato dei dati degli utenti dei social network per l’apprendimento dell’intelligenza artificiale (AI). Pertanto, ha annunciato il rinvio del lancio di “Meta AI” nell’UE.
Su un post sul suo blog ufficiale il 14 maggio, Meta ha dichiarato che la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) ha richiesto di sospendere la formazione del Large Language Model (LLM) utilizzando contenuti pubblici condivisi dagli utenti su piattaforme come Facebook e Instagram. Di conseguenza, il lancio di “Meta AI” nell’UE è stato temporaneamente interrotto.
Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha espresso delusione riguardo alla decisione del DPC, sottolineando che senza l’inclusione di informazioni locali, l’esperienza utente sarebbe compromessa. Ha affermato che al momento non possono lanciare Meta AI in Europa.
La DPC ha accolto positivamente la decisione di Meta di sospendere la distribuzione dell’intelligenza artificiale.
La situazione è stata anticipata dall’organizzazione no-profit austriaca Center for Digital Rights (NOYB), che ha presentato un reclamo alle autorità di protezione dei dati in diversi paesi europei. NOYB ha criticato Meta per l’uso di modelli di consenso ambigui e per rendere difficile per gli utenti revocare il consenso per l’uso dei loro dati per l’addestramento dell’AI.
Meta ha recentemente aggiornato la sua politica sulla privacy, notificando agli utenti che l’intelligenza artificiale può apprendere dai commenti, dalle interazioni e dagli aggiornamenti di stato. Tuttavia, alcuni utenti hanno trovato complesso annullare l’iscrizione, poiché è necessario leggere circa 1.100 parole prima di trovare il link per esprimere il proprio rifiuto.
L’annuncio di Meta ha suscitato reazioni anche da parte di altre aziende di intelligenza artificiale. OpenAI e Google, ad esempio, hanno stretto un accordo con Reddit per proteggere i dati degli utenti utilizzati per l’addestramento dei loro modelli, mentre alcuni utenti di Reddit hanno protestato contro questa pratica.
L’Information Commissioner’s Office (ICO) del Regno Unito ha anche chiesto a Meta di sospendere temporaneamente il servizio fino a quando non si risolvono le preoccupazioni riguardanti la privacy degli utenti.