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Nell’intelligenza artificiale applicata ai business, il tema non è più solo “cosa può fare l’IA”, ma “come farla entrare nella macchina dell’azienda senza causare caos”. Zapier, noto da tempo come uno dei pilastri dell’automazione e dell’integrazione tra applicazioni, ha deciso di uscire da un ruolo da semplice “connettore” per proporsi come una vera e propria piattaforma di orchestrazione IA (“AI orchestration platform”), arricchita da un assistente conversazionale (Copilot) e strumenti di governance enterprise capaci di tenere sotto controllo le complessità emergenti.

L’annuncio ufficiale, diffuso il 29 settembre 2025 attraverso un comunicato di Zapier/GlobeNewswire, presenta una serie di aggiornamenti importanti: il lancio del Copilot Assistente, la liberalizzazione di alcune funzionalità di base, il rafforzamento delle misure di governance aziendale, l’introduzione del Model Context Protocol (MCP) per collegare agenti e dati, e l’arrivo di oltre 30 nuove integrazioni AI.

Il fulcro dell’innovazione è Copilot, un assistente basato su modelli linguistici che vive in ogni angolo della piattaforma Zapier — nei moduli per costruire workflow, interfacce, agenti o chat. Con Copilot, non serve saper programmare: basta descrivere a parole ciò che vuoi ottenere, e l’assistente traduce quell’intento in un sistema concreto, suggerendo passaggi, collegamenti, logiche.

Se vuoi “qualificare lead e instradarli al venditore giusto”, Copilot può generare l’automazione completa, configurare i campi, scegliere le azioni, testare il percorso, farti correggere eventuali errori. Per chi preferisce avere mano, può chiedere versioni “bozza”, intervenire, adattare. Copilot può persino accettare input visivi o schizzi e trasformarli in workflow: un design visuale diventato eseguibile.

Un dettaglio interessante: Copilot integra il cosiddetto Model Context Protocol (MCP), che consente di collegare agenti con dati esterni in modo sicuro, senza dover costruire manualmente ogni integrazione. In pratica, ogni agente costruito tramite Copilot può parlare con altri sistemi dati che supportano MCP, rendendo più fluido il passaggio fra automazione e fonti informative.

Zapier non si limita più a far girare “trigger → azione” fra app. Con la sua nuova visione, l’azienda propone un modello in cui i workflow diventano “intelligenti”: accolgono decisioni, logiche condizionali, agenti autonomi, routing dinamico. In altre parole, non solo “faccio una cosa se succede X”, ma “l’automazione si adatta a scenari complessi, consultando dati, dialogando, decidendo”.

La piattaforma ora comprende componenti come Tables (per gestire dati strutturati), Interfaces (per costruire interfacce custom e portal di interazione) e agenti intelligenti, tutti orchestrabili da Copilot. In altri termini, Zapier propone un “stack completo AI”: dal dato grezzo all’interfaccia, passando per i moduli decisionali e gli agenti.

Zapier ha anche reso “free” alcune funzioni core che prima erano a pagamento, probabilmente con l’obiettivo di avvicinare le aziende e far sperimentare l’orchestrazione IA in modo più accessibile.

Uno dei nodi più delicati nell’adozione degli agenti intelligenti è la governance: chi decide cosa l’agente può fare, che dati può toccare, quando serve l’intervento umano, chi può vedere i log, come gestire responsabilità e audit. Zapier affronta questo aspetto proprio perché sa che non basta dare potere all’IA: bisogna anche saperlo incanalare.

Nel nuovo annuncio, Zapier parla di “governance di livello enterprise”, con controlli trasparenti, visibilità sulle azioni dell’IA e policy che regolano l’adozione delle funzionalità IA. In pratica, le aziende possono specificare chi può attivare workflow generati dall’IA, chi può modificare le configurazioni, e come vengono registrate e monitorate le azioni compiute da agenti o da Copilot.

Questo approccio cerca di rispondere a una tensione: molti team tecnologici vogliono sfruttare l’IA, ma non vogliono perderne il controllo. L’adozione di agenti autonomi porta con sé rischi—errore, comportamenti indesiderati, accessi impropri—e una governance robusta è la cinghia di sicurezza che permette di spingere l’acceleratore restando protetti.

Nell’aggiornamento, Zapier ha annunciato l’aggiunta di oltre 30 nuove integrazioni AI, includendo piattaforme come Pinecone, ElevenLabs e altre che arricchiscono la versatilità del sistema. L’obiettivo è che ogni azienda possa collegare i propri modelli, servizi IA e strumenti custom in un’unica rete orchestrata da Copilot.

Inoltre, Copilot stesso è integrabile con centinaia di applicazioni già supportate su Zapier, permettendo che agenti conversazionali, tooltip intelligenti o automazioni emergenti dialoghino già con tool aziendali come Salesforce, Slack, Google Workspace, e molti altri.

Infine, il supporto al Model Context Protocol (MCP) rende più semplice la creazione di “collegamenti intelligenti” fra agenti e fonti dati esterne, riducendo la fatica tecnica di scrivere “glue code” per ogni integrazione.

Con Copilot e la governance enterprise, Zapier tenta il salto: da piattaforma di integrazione a centro nervoso dell’IA in azienda. Se la strategia funziona, non vedremo più “pezzetti di automazione IA qua e là”, ma ecosistemi coerenti, agenti integrati, sistemi che parlano tra loro, decisioni contestuali e flussi intelligenti.

Di Fantasy