Durante la conferenza Google Next tenutasi a San Francisco, Google ha svelato un’ampia gamma di nuove tecnologie e partenariati basati sull’intelligenza artificiale, dimostrando un impegno senza precedenti nel settore. Questo annuncio sembra essere una risposta diretta ai recenti progressi di concorrenti come OpenAI e Microsoft, poiché Google si propone di ridefinire il panorama dell’IA attraverso un’ondata di innovazioni.
In primo piano emerge il nuovo gioiello dell’IA di Google: “Gemini”, un modello di intelligenza artificiale destinato a competere direttamente con la piattaforma ChatGPT-4 Enterprise di OpenAI. Con una potenza di calcolo dichiarata cinque volte superiore a quella di GPT-4, Gemini si presenta come la contromossa di Google ai recenti progressi di OpenAI. Questo modello verrà reso pubblico nel dicembre 2023 e si basa sulla rivoluzionaria tecnologia dei chip TPUv5 di Google, con la capacità di operare contemporaneamente con ben 16.384 chip.
Google ha anche presentato una serie di strumenti basati sull’IA pensati principalmente per le applicazioni aziendali. Ad esempio, “Duet AI in Workspace” semplificherà la stesura di e-mail, la creazione di documenti e la generazione di contenuti visivi personalizzati all’interno delle app Google. Secondo quanto dichiarato da Google, questo nuovo strumento è una risposta alla crescente domanda da parte dei clienti ed è già stato testato da oltre un milione di utenti.
Nel promuovere i propri progressi, Google ha introdotto anche una nuova versione del suo modello di testo denominato PaLM. Questo modello è stato sviluppato per agevolare l’elaborazione di documenti di testo più lunghi, come memorie legali e libri.
Una delle novità più intriganti è “SynthID”, uno strumento progettato per sottolineare discretamente le immagini generate dall’IA, alterando il file digitale in modo invisibile all’occhio umano ma resistente a qualsiasi tentativo di alterazione o manipolazione dell’immagine.
Google sta ampliando ulteriormente le sue capacità cloud, aggiungendo ben 20 nuovi modelli di intelligenza artificiale alla sua già vasta suite, portando il totale a 100. Inoltre, Google offrirà ai suoi clienti aziendali accesso a modelli di intelligenza artificiale sviluppati da Meta Platforms, come il modello LLaMa 2, e dalla startup Anthropic2.
Sempre nell’ottica di semplificare operazioni complesse, Google ha creato uno strumento basato sull’IA per agevolare la migrazione di database da Oracle a versioni open source.
Google ha anche introdotto una versione ottimizzata della sua unità di elaborazione tensore (TPU) di quinta generazione, denominata TPU v5e, ottimizzata per genAI e modelli linguistici di grandi dimensioni. Questo chip è parte di un vero e proprio “supercomputer” composto da 256 chip TPU v5e, pronti ad affrontare sfide computazionali complesse.
Particolare enfasi è stata posta sulle nuove partnership con aziende come General Motors ed Estee Lauder, che rappresentano una sfida diretta alle collaborazioni pregresse di OpenAI con tali organizzazioni. Google ha inoltre annunciato un accordo pluriennale con il governo di El Salvador, incentrato sulla digitalizzazione dei settori governativo, sanitario ed educativo.
Questi strumenti basati sull’IA sono resi disponibili ai clienti aziendali ad un costo mensile di $30 per utente. L’azienda ha anche accennato al lancio futuro di offerte mirate a differenti segmenti di clientela, tra cui piccole e medie imprese e consumatori.
Gli ampi annunci di Google rivelano una chiara volontà di ritornare al centro dell’attenzione nel campo dell’IA, sfidando le strategie di concorrenti come OpenAI e Microsoft. Con questi nuovi strumenti e partnership, Google si posiziona in modo aggressivo come una soluzione completa per le esigenze di intelligenza artificiale aziendale, cercando di ridefinire il futuro del settore.