Apple ha deciso di integrare “ChatGPT”, un assistente virtuale di OpenAI, nella sua piattaforma vocale Siri, secondo quanto riportato da Bloomberg. Non è previsto che Apple paghi OpenAI per questa integrazione tecnologica, nonostante la recente partnership tra le due società.
L’annuncio è avvenuto durante la Worldwide Developers Conference (WWDC) il 10 giugno, ma i dettagli finanziari specifici dell’accordo non sono stati resi noti inizialmente.
Secondo le fonti, Apple ha scelto di non corrispondere alcun compenso a OpenAI per l’uso di ChatGPT, optando invece per l’installazione standard dei servizi OpenAI sui suoi dispositivi hardware. Anche se Apple attualmente non dispone di un proprio modello linguistico ad alte prestazioni, utilizza ChatGPT senza costi diretti.
Questa partnership potrebbe non generare profitti significativi per entrambe le parti nelle prime fasi, con OpenAI che affronta inizialmente costi elevati, incluso l’utilizzo del sistema cloud di Microsoft Azure per gestire ChatGPT. Tuttavia, Apple vede potenziale nel valore a lungo termine della collaborazione, oltre ai tradizionali pagamenti finanziari.
Gli utenti iPhone possono già interagire con ChatGPT tramite Siri senza alcun costo aggiuntivo, mentre gli abbonati a pagamento hanno accesso a funzionalità avanzate.
Apple sta esplorando altre partnership nel settore dell’intelligenza artificiale, inclusa una possibile collaborazione con aziende come Baidu e Alibaba in Cina, dove potrebbero sorgere sfide regolamentari per servizi come ChatGPT e Gemini.
In sintesi, Apple mira a espandere la sua intelligenza artificiale al di fuori degli Stati Uniti, considerando la possibilità di generare entrate tramite pagamenti mobili tramite l’App Store e condividendo i profitti con i partner che contribuiscono al successo dei chatbot AI sulla sua piattaforma.