Dopo il successo dell’etichetta “Made by AI” per i contenuti creati con intelligenza artificiale, ora sta emergendo l’etichetta “Created with Human Intelligence”. Questa iniziativa punta a sottolineare e valorizzare la creatività umana, in un’epoca in cui l’uso dell’AI è sempre più diffuso.
Forbes ha recentemente segnalato che la sfida “Creato dall’intelligenza umana” è molto popolare sui social media come Instagram. In un solo mese, ben 1.200 artisti hanno aderito all’iniziativa, che è partita da un’idea di una sola persona e ora si sta espandendo globalmente, coinvolgendo artisti da Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Germania, Italia e Brasile.
Beth Spencer, un’illustratrice, è stata una delle prime a lanciare questa idea lo scorso giugno. Notando il crescente dibattito sulle opere generate dall’AI, Spencer ha aggiunto la dicitura “Creato dall’intelligenza umana” a un’immagine di una mano che tiene una matita e l’ha pubblicata sulla sua pagina. La risposta è stata immediata e positiva: il giorno stesso ha ricevuto 50 richieste di utilizzo dell’etichetta solo tramite passaparola. Spencer ha dichiarato di essere rimasta sorpresa dalla risposta, che si è rivelata molto più grande di quanto avesse previsto.
La sfida è cresciuta rapidamente, con artisti, illustratori e designer che hanno condiviso i loro lavori in vari formati, tra cui inchiostro, pastelli, matite colorate, acquerelli, collage di carta, argilla e ceramica. Diverse sfide simili sono ora in corso sui social media.
Il messaggio principale è chiaro: l’arte umana non può e non deve essere sostituita dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, Spencer ha precisato: “Non sto dicendo che dobbiamo vietare l’intelligenza artificiale, ma che dovremmo dare priorità alla creatività umana rispetto alla semplice opposizione alla tecnologia.”
La sfida continuerà fino alla fine di agosto e Spencer prevede di estrarre casualmente un vincitore tra i partecipanti, che riceverà un abbonamento annuale gratuito del valore di $70 alla comunità artistica online da lei fondata. Sebbene il premio non sia particolarmente grande, il vero motivo del supporto alla sfida non è il premio stesso.