L’evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA), della realtà aumentata (AR) e delle tecnologie di calcolo contestuale sta rapidamente trasformando il modo in cui interagiamo con i dispositivi digitali. Secondo recenti previsioni, entro i prossimi cinque anni, gli occhiali intelligenti dotati di IA diventeranno strumenti essenziali nella nostra vita quotidiana, permettendo interazioni senza l’uso della voce e, in un futuro più lontano, persino la comunicazione attraverso il pensiero.
Louis Rosenberg, pioniere nel campo dell’AR e fondatore di Unanimous AI, ha introdotto il concetto di “Augmented Mentality”. Questo termine descrive una futura interazione uomo-macchina in cui gli assistenti IA comprendono il contesto e le intenzioni dell’utente senza la necessità di input vocali o gestuali evidenti. In un articolo recente, Rosenberg prevede che entro il 2030 gli occhiali intelligenti saranno in grado di interpretare i movimenti sottili delle labbra, permettendo una comunicazione discreta ed efficiente con l’assistente virtuale.
Guardando ancora più avanti, entro il 2035, si prevede che gli assistenti IA saranno capaci di interpretare i segnali neurali dell’utente, consentendo una comunicazione basata sul pensiero. Questo sviluppo potrebbe rivoluzionare l’interazione con la tecnologia, rendendo l’accesso alle informazioni e l’esecuzione di compiti più naturali e immediati.
Gli occhiali intelligenti con IA offriranno una vasta gamma di applicazioni pratiche. Ad esempio, camminando per strada, sarà possibile ottenere informazioni su un negozio semplicemente guardandolo, senza dover utilizzare uno smartphone. Inoltre, in ambienti rumorosi o in situazioni che richiedono discrezione, la capacità di comunicare con l’assistente IA senza parlare ad alta voce rappresenterà un vantaggio significativo.
Nonostante le potenzialità, l’adozione diffusa di queste tecnologie solleva questioni etiche e di privacy. La capacità degli assistenti IA di interpretare pensieri e intenzioni richiederà rigorose misure di sicurezza per proteggere i dati personali degli utenti. Sarà fondamentale che aziende e governi collaborino per garantire un uso responsabile e sicuro di queste innovazioni.