NVIDIA, leader nel settore dei semiconduttori e delle tecnologie AI, ha recentemente affrontato sfide significative con il suo nuovo chip “Blackwell”. Questo componente, progettato per potenziare le capacità di intelligenza artificiale nei data center, ha manifestato problemi di surriscaldamento e difetti nelle connessioni tra i chip, causando ritardi e cancellazioni negli ordini da parte di colossi tecnologici come Microsoft, Amazon Web Services (AWS), Google e Meta.

I problemi sono emersi nelle prime unità dei rack equipaggiati con i chip Blackwell, fondamentali per l’infrastruttura dei data center. Il surriscaldamento e le inefficienze nelle connessioni hanno portato aziende come Microsoft, AWS, Google e Meta a posticipare o annullare ordini significativi, ciascuno dei quali superava i 10 miliardi di dollari. In particolare, Microsoft aveva pianificato l’installazione di oltre 50.000 chip Blackwell nel suo data center in Arizona, ma ha dovuto rivedere i piani a causa di queste complicazioni.

In risposta, alcune aziende stanno considerando l’acquisto di chip delle generazioni precedenti, come gli H100 o H200, che, pur offrendo prestazioni inferiori, hanno dimostrato maggiore affidabilità. Questa situazione solleva interrogativi sull’impatto finanziario per NVIDIA, soprattutto considerando le precedenti dichiarazioni del CEO Jensen Huang, che aveva previsto un incremento significativo delle entrate grazie al lancio di Blackwell.

La notizia ha avuto ripercussioni anche sul mercato azionario: le azioni di NVIDIA hanno registrato una flessione di circa il 2% alla Borsa di New York, influenzate sia dai problemi tecnici dei chip Blackwell che dalle recenti restrizioni imposte dal governo statunitense sull’esportazione di tecnologie avanzate.

Di Fantasy