OpenAI ha recentemente annunciato che il suo piano di abbonamento “ChatGPT Pro”, lanciato il 5 dicembre 2024 al costo di 200 dollari al mese, ha superato le aspettative, generando ricavi mensili superiori a quelli del precedente servizio “ChatGPT Enterprise” in appena otto settimane.
Sebbene OpenAI non abbia divulgato cifre precise, fonti interne indicano che i ricavi mensili attuali di ChatGPT Pro ammontano ad almeno 25 milioni di dollari, suggerendo un tasso di ricavo annuale ricorrente (ARR) di almeno 300 milioni di dollari. Queste stime si basano sul fatto che, a settembre 2024, ChatGPT Enterprise generava ricavi mensili di circa 25 milioni di dollari. Pertanto, i ricavi attuali di ChatGPT Pro potrebbero essere ancora più elevati, considerando la crescita continua del servizio.
Nel settembre 2024, durante un round di finanziamento, OpenAI aveva dichiarato di aver superato un ARR di 4 miliardi di dollari e prevede di raggiungere ricavi annuali di 11,6 miliardi di dollari entro la fine del 2025. Questi obiettivi ambiziosi riflettono la rapida adozione e l’entusiasmo del mercato per le soluzioni AI avanzate offerte dall’azienda.
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha espresso sorpresa per l’elevata domanda del piano Pro. In un post su X (precedentemente Twitter) del 6 gennaio 2025, ha affermato: “A causa dell’elevato numero di utenti del piano Pro, l’azienda sta subendo perdite. La domanda ha superato di gran lunga le nostre previsioni”.
Nonostante la crescente popolarità di modelli open-source come quelli offerti da DeepSeek, è improbabile che ciò influisca negativamente sui ricavi di OpenAI. Le aziende che operano in settori sensibili, come la sanità e il diritto, tendono a preferire soluzioni consolidate e sicure come ChatGPT Pro, piuttosto che adottare modelli open-source che potrebbero presentare rischi in termini di sicurezza e conformità.